I CONTI DA 27.000 EURO AL RISTORANTE DELL’EX VICE PRESIDENTE PDL ALLA REGIONE LOMBARDIA
FRANCO NICOLI CRISTIANI, OLTRE CHE PER UNA TANGENTE DA 100.000 EURO, INDAGATO ANCHE PER PECULATO.. PER LUI PRANZI E CENE ERANO “IMPEGNI ISTITUZIONALI”
Le incombenze di un politico sono molte.
Proposte di legge, riunioni di maggioranza, discussioni infinite all’interno del proprio partito. Qualcuno però, almeno alla Regione Lombardia, i propri impegni istituzionali li ha lungamente consumati con le gambe sotto il tavolo.
È il caso dell’ex vicepresidente del consiglio regionale lombardo Franco Nicoli Cristiani. La cui carriera politica all’interno del Pdl si è infranta contro un ordine d’arresto per corruzione.
Centomila euro trovati dalla Procura di Brescia nel novembre del 2011, nella sua abitazione. Il prezzo, secondo l’accusa, di una concessione per l’apertura di una discarica di amianto in provincia di Cremona.
Ora, nelle pieghe dell’inchiesta chiusa poche settimane fa dai pm Alfredo Robledo, Paolo Filippini e Antonio D’Alessio, si scopre come l’ex esponente del Pdl abbia attinto a piene mani dal fondo per le spese istituzionali del Pirellone.
Un vero e proprio recordman.
Capace di fare spendere alla Regione «27mila euro e 9 centesimi», in soli cinque mesi del 2010, dal 13 maggio al 28 novembre, con una pausa estiva ad agosto, quando Nicoli probabilmente anzichè di politica si stava occupando delle sue vacanze.
L’ex politico è indagato per peculato per le sue spese pazze. Ma non è detto che, nonostante le anomalie vistose, possa essere perseguito in un processo.
Formalmente, Nicoli Cristiani ha giustificato tutte le uscite come «impegni istituzionali».
Difficilmente il Nucleo di polizia tributaria potrà scoprire a ritroso se realmente quelle erano tutte cene o pranzi con finalità politiche.
Di certo, l’ex vicepresidente del consiglio non si è fatto mancare nulla.
Il 24 febbraio 2011 Nicoli è al ‘Centro ittico’ di via Martiri Oscuri con sei persone. L’occasione è per «incontrare i presidenti delle Comunità montane». Decisamente delle buone forchette, con una vera e propria passione per il pescato fresco.
Nel conto allegato alle carte dell’indagine, la ricevuta ripercorre le scelte della delegazione montanara.
Due piatti «gran crudo di pesce» (64 euro), un «gran misto frutti di mare» (49 euro), ma anche due gratinati misti (59 euro).
L’ospite più sfacciato ha scelto «l’astice catalana da 1,75 kg». Un crostaceo ambito, si sa, e piuttosto salato se fresco: nel conto incide per 157,50 euro. In coda al pranzo «5 liquori invecchiati» (altri 55 euro), e per sciacquare la bocca dal gusto salmastro, gli ospiti si concedono un sorbetto al limone (altri 36 euro).
Il conto saldato dal Pirellone, alla fine, arriva a un totale di 729,50.
‘Centro ittico’, ma non solo.
I locali preferiti da Nicoli Cristiani comprendono anche da ‘a Riccione’ (specialità pesce), ‘Le terrazze’ di Bergamo, ‘la Posta’ di Brescia.
Un vero e proprio debole, il corpulento ex rappresentante del Pdl, lo riservava per il locale ‘da Berti’ in via Algarotti.
Tra il gennaio e luglio del 2011 Nicoli ci si è recato ben 32 volte. Una volta «con i sindaci di Pisogne, Monte Isola e Sale Marasino», un’altra con il presidente di Federacciai, oppure con quello di Assopetroli. Spesa media 160 euro a botta.
Per saldare i conti, di certo piuttosto salati, ci pensava la Regione: agli atti ci sono le copie degli assegni con il timbro del «consiglio regionale della Lombardia».
Emilio Randacio
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