I CRIMINALI DELLA GUARDIA COSTIERA LIBICA SPARANO E MINACCIANO LA ALAN KURDI IMPEGNATA A SOCCORRERE UN GOMMONE, ALCUNI SI GETTANO IN MARE
DE FALCO: “E L’ITALIA DOVREBBE MANTENERE ACCORDI CON QUESTI DELINQUENTI?”…E A QUESTI SCAPPATI DALLE GALERE ABBIAMO PURE REGALATO MOTOVEDETTE E MILIONI DI EURO
La nave Alan Kurdi della ong Sea-Eye ha denunciato di essere stata minacciata da imbarcazioni riconducibili alla Guardia Costiera libica mentre stava prestando soccorso a un gommone con a bordo oltre 90 persone.
I libici avrebbero esploso dei colpi d’arma da fuoco in aria e verso il mare, terrorizzando i migranti e spingendo alcuni di loro a gettarsi in acqua.
“Nelle scorse ore la nave Alan Kurdi della ong Sea-Eye ha iniziato il soccorso di un gommone bianco con a bordo circa 90 persone a Nord-Ovest di Zuwara. Subito dopo che i due Rhib della ong hanno finito di distribuire i giubbotti di salvataggio alle persone sul gommone, sono giunte sul luogo del soccorso due piccole imbarcazioni non meglio identificate. Una di queste presentava a prua una mitraglietta. Le persone a bordo di queste imbarcazioni hanno ostacolato il soccorso minacciando l’equipaggio e sparando alcuni colpi di arma da fuoco in aria e in acqua”, si legge in una nota a firma di Sea Eye.
“Alcune delle persone presenti sul gommone si sono buttate in acqua in preda al panico. Tutte avevano indosso il giubbotto di salvataggio e sono state successivamente soccorse dai Rhib di Sea-Eye – continua la ong – Dopo diversi momenti di tensione, le piccole imbarcazioni hanno lasciato la zona. L’equipaggio della Alan Kurdi ha quindi completato il soccorso delle persone a bordo del gommone portandole a bordo della nave”
Un portavoce dell’equipaggio, Gordon Isler, ha raccontato all’agenzia stampa Dpa che i libici avevano il volto coperto e hanno sparato colpi d’avvertimento in aria e verso il mare. La situazione di “minaccia acuta” si è conclusa e i libici si sono allontanati, ha aggiunto Isler. “Per l’equipaggio è stato uno shock totale – ha detto – non c’era mai successo nulla di simile in precedenza”.
La Alan Kurdi aveva denunciato le minacce in diretta su Twitter. “L’equipaggio di #AlanKurdi è in questo momento minacciato dai libici. Ci minacciano con armi da fuoco. Alcune persone sono in acqua. 92 persone e 17 membri dell’equipaggio sono in pericolo di morte”, si legge nel tweet di Sea Watch.
La ong parla anche di una seconda imbarcazione con a bordo migranti, che sarebbe stata presa dai libici. “Fortunatamente tutte le 90 persone sono state soccorse a bordo di Alan Kurdi. La milizia aveva sparato in aria e in acqua verso le barche mettendo in serio pericolo la vita delle persone. I libici hanno poi lasciato l’area, ma una seconda imbarcazione è stata rapita da loro”, denuncia la ong su Twitter.
“I libici minacciano oltre 100 persone sulla Alan Kurdi della Sea Watch, compreso l’equipaggio, che viene ostacolato nel salvataggio di 92 persone. Tutti sono in pericolo di vita. Evidentemente non sono bastati, in questi due anni, i ripetuti rapporti del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, le denunce di organizzazioni internazionali e di Ong impegnate sul campo e le testimonianze drammatiche dei migranti riusciti a sopravvivere a torture violenze di ogni genere, a fermare la collaborazione tra governo italiano e forze libiche”. Lo scrive la Senatrice di +Europa Emma Bonino sulla sua pagina Facebook. “La sciagurata decisione di fermare gli arrivi a tutti i costi – continua la Bonino – ha portato l’Italia, e subito dopo l’Ue, a mettere da parte principi e norme di diritto internazionale, affidando a milizie spietate il controllo di una parte del Mediterraneo e procedendo, per loro tramite, a respingere migliaia di persone e chiudere gli occhi davanti all’orrore dei campi di detenzione.
Le recenti inchieste giornalistiche e la recente intervista di Francesca Mannocchi – prosegue Bonino – hanno inoltre confermato l’ambiguità pericolosa dei rapporti del governo italiano di allora con alcuni capi delle milizie libiche, tra cui il famigerato trafficante di esseri umani ‘Bija’, su cui pendono sanzioni dell’Onu, addirittura portato in missione in Italia nel 2017 a visitare centri di accoglienza e istituzioni, tra cui il Viminale: fatti molto gravi su cui è doveroso da parte di chi quella missione ha voluto, fare chiarezza. Alla luce di quanto accaduto dalla firma del Memorandum con la Libia, è impensabile che quegli accordi vengano oggi rinnovati: a cos’altro dobbiamo assistere per fermare questa scellerata collaborazione che ha reso l’Italia colpevole di violazioni gravissime e complice delle più efferate violenze nei confronti di decine di migliaia di persone nelle mani di uomini spietati?”, conclude Bonino.
“L’equipaggio della #AlanKurdi è stato minacciato con armi da fuoco dalla sedicente “Guardia costiera libica”. La nave della Ong Sea-Eye stava soccorrendo 92 persone, alcune delle quali cadute in acqua. E secondo voi dovremmo ancora mantenere gli accordi con quei delinquenti?”. Questa la dura presa di posizione del senatore Gregorio De Falco, ex M5S, su quanto sta accadendo nel Mediterraneo.
(da agenzie)
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