I FONDI PER AIUTARE L’AFRICA? LI STIAMO USANDO PER I RIMPATRI, ALTRO CHE AIUTARLI A CASA LORO
LA QUOTA FISSATA PER PROGETTI DI COOPERAZIONE E’ SPUTTANATA DAL GOVERNO PER CONTRASTARE L’ARRIVO DEI RICHIEDENTI ASILO
Nella legge di bilancio di un anno fa, il governo ebbe la buona idea di inserire un “fondo speciale per l’Africa”, per prevenire l’emigrazione dai Paesi più poveri con iniziative di cooperazione e sviluppo.
Non era una cifra enorme – 200 milioni per tutto il 2017 – ma meglio di niente.
Il decreto metteva tra le priorità , oltre ai progetti d’aiuto per le comunità locali, la protezione dei soggetti più vulnerabili e dei minori non accompagnati.
I Paesi coinvolti erano 13, dal Sudan alla Somalia, dal Niger alla Libia.
Il fondo è stato quindi dato in gestione al Ministero degli Esteri. A fine ottobre, grazie a una interrogazione parlamentare e all’impegno di alcune Ngo, è emerso che dei 200 milioni stanziati ne sono stati spesi finora 140 e che di questi solo il 5 per cento è andato davvero alla cooperazione-sviluppo e il 17 per cento alla “protezione”, mentre un altro 17 è stato speso per i ritorni dei migranti nei paesi d’origine e ben il 61 per cento è finito al controllo delle frontiere.
Di quest’ultima fetta, circa 15 milioni sono stati spesi per iniziative di carattere esclusivamente militare.
Aiutiamoli a casa loro…
(da “L’Espresso”)
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