I MORTI SI RISPETTANO, COGLIONI! RENZI RICORDA LIVERANI SU FB E PIOVONO INSULTI ANCHE SUL GIOVANE MORTO IN UN INCIDENTE D’AUTO
L’ODIO POLITICO DI CERTA FECCIA NON SI FERMA NEANCHE DAVANTI ALLA MORTE… OCCORRONO CAMPI DI RIEDUCAZIONE ALLA VITA CIVILE
L’odio politico del web non si ferma di fronte a nulla, neanche alla morte. 
L’ultima dimostrazione arriva dai tanti, troppi commenti che hanno sporcato il post con cui Matteo Renzi ha deciso di salutare, su Facebook, Enrico Liverani, il candidato sindaco del Pd a Ravenna morto ieri sera in un incidente stradale.
Il ricordo, purtroppo, è diventato (anche) un’arena per insulti, sfottò e polemiche politiche.
Sulla bacheca Facebook di Renzi – in mezzo ai tanti, da Ravenna e da altre città , che hanno manifestato il loro cordoglio per l’amministratore 39enne e la sua famiglia – si leggono anche diversi commenti di tenore molto diverso, con insulti nei confronti del presidente del Consiglio, del Pd e in qualche caso dello stesso Liverani.
Commenti che hanno fatto arrabbiare i democratici.
Sulla pagina del dem bolognese Davide Di Noi (“mi fate schifo”) ha espresso la propria indignazione anche Simona Caselli, assessore regionale all’Agricoltura. “Quelli sono piazzati lì, fissi, a scaricare odio, volgarità e insulti. Bisogna reagire anche a questa barbarie”, dice.
“Se non ci si ferma neanche di fronte alla tragedia di un uomo giovane che muore all’improvviso lasciando una bimba piccola e i suoi cari, è in gioco direttamente la civiltà “.
“Nauseato” anche il segretario del Pd di bologna Francesco Critelli. “Anche in presenza di un fatto così tragico, inorridisco a leggere insulti, aggressioni verbali, offese personali, messaggi di propaganda politica. Uno schifo, non degno di un paese che si vuole definire civile”.
Noi lo ribadiamo da tempo: certa feccia che usa i social per sfogare le proprie frustrazioni va identificata, prelevata casa per casa e sottoposta a Tso: in caso sia ritenuta capace di intendere e di volere, va collocata in campi di rieducazione al vivere civile.
Nel casi di coloro che si dichiarano “sedicenti” di destra, pena raddoppiata, come diceva Giorgio Almirante.
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