I NO VAX DI TRIESTE FANNO LITIGARE I LEGHISTI BORGHI E ROBERTI
I PANNI SPORCHI NON SI LAVANO IN FAMIGLIA, BOTTA E RISPOSTA SU TWITTER
Nella Lega volano gli stracci tra “pragmatici” e “terrapiattisti”.
L’escalation di Trieste, capitale dei cortei No Green Pass e dei contagi, scalda gli animi e fa bisticciare Claudio Borghi – crociato dell’ala dura del partito contro limitazioni della libertà, obblighi “mascherati”, vaccini ai bambini – con Pierpaolo Roberti, assessore della giunta friulana di Fedriga, che delle manifestazioni “stile Puzzer” ha pagato il conto.
Borghi conduce da tempo la sua battaglia in Parlamento (spedito da Salvini in commissione Affari Sociali ha votato emendamenti soppressivi della carta verde scatenando una mezza crisi politica) e assai più proficuamente su Twitter.
Tra un cinguettio e l’altro dedicati all’aumento della curva del virus degli ultimi giorni, ha pubblicato la tabella che scolpisce la Slovenia come punto più rosso scuro d’Europa.
Testo: “Ma un territorio che confina con uno stato dove i contagi sono molto alti avrà più o meno possibilità di assistere ad un aumento di contagi? Se si devono cercare spiegazioni di solito tendo a quelle semplici”. Se insomma in Friuli Venezia Giulia i numeri crescono, citofonare agli sloveni, magari ai pendolari, ma non ai manifestanti.
Gli risponde a stretto giro Roberti, assessore friulano, ex vicesindaco di Trieste e segretario provinciale della Lega: “La provincia più colpita è Trieste, Gorizia molto meno. Trieste e Slovenia sono entrambe bassissime su vaccinazioni e a Trieste abbiamo anche i fenomeni che fanno cortei. Questa è una spiegazione semplice”.
E’ lo stesso che, oltre a retwittare il giornalista della “Stampa” Jacoboni – “La realtà è semplice: senza vaccini sarebbe stata una carneficina” – il 2 novembre era ancora più esplicito: “Per quanti terrapiattisti possano esistere, non dirò mai che la terra è piatta per inseguire un voto in più”
Da quelle parti trapela una certa esasperazione.
Condivisa dal sindaco (forzista alla guida di una giunta di centrodestra) di Gorizia, città finora risparmiata da intemperanze dei “terrapiattisti” che trema al pensiero di ritrovarsi in condizioni triestine per colpa dei “fenomeni”.
Ma anche dallo stesso Fedriga, che ieri ha perso la pazienza: “Credere a coloro che scrivono stupidaggini e pagliacciate sui social è nocivo per se stessi, per la nostra comunità, per il nostro lavoro e per le nostre imprese”.
Chissà se a Borghi, e soprattutto a Salvini, sono fischiate le orecchie.
(da NextQuotidiano)
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