I NUMERI RIVELANO CHI COMANDA IN ITALIA: LE LOBBY INDUSTRIALI E FINANZIARIE
IL 69,6% DEI LAVORATORI HA SEMPRE CONTINUATO A LAVORARE, LUNEDI’ TORNA IN SERVIZIO UN ALTRO 18,9%… IL BLUFF DELLA STRETTA INESISTENTE: IL 31,5% DEI CONTAGIATI IN LOMBARDIA HA PRESO IL VIRUS SUL POSTO DI LAVORO (DATI INAIL)
Sono 4,4 milioni e portano con sè alcuni “paradossi”. Nei giorni dell’imperativo di tutelare gli anziani, hanno un’età media più avanzata. E nonostante i territori più colpiti dalla pandemia siano al Nord, proprio lì si dovranno attivare maggiormente.
Sono infatti queste alcune delle caratteristiche dei lavoratori che dal 4 maggio, secondo quanto stabilito dal decreto del 26 aprile, riprenderanno la propria attività lavorativa. Ne restano 2,7 milioni che continueranno a restare a casa in attesa di successive misure governative.
Eh sì, perchè in realta la stretta non è mai esistita in Italia.
I dati parlano chiaro: su 23,3 milioni di lavoratori in Italia, 16,2 milioni hanno continuato a lavorare perchè le aziende non hanno mai chiuso (pari al 69,6%).
Del 30,4% che fino a ieri non lavorava, lunedi tornano in attivita’ 4,4 milioni pari al 18,9%.
Rimane un 11,5% che deve aspettare ancora una/ due settimane ( circa 2,7 mlioni di lavoratori).
Se si guardano i dati Inail sui contagiati, ben il 31,5% dei Lombardi positivi hanno contratto il virus sui posti di lavoro. In Piemonte il 13,4%, in Emilia- Romagna il 10,1%, in Veneto il 9,2%, in Toscana il 5,5%, in Liguria il 3,7%.
Quanti di questi casi si sarebbero potuti evitare con una chiusura reale delle aziende “non essenziali”, quante vite umane si sarebbero salvate se non si fossero chiusi entrambi gli occhi su attività che con una autocertificazione farlocca hanno tenuto aperto pur non avendo nulla di essenziale?
(da agenzie)
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