I PARLAMENTARI M5S PRONTI A PASSARE CON I SOVRANISTI: SERVONO 50 DEPUTATI E 20 SENATORI
“NON NE POSSONO PIU’ DI PAGARE 300 EURO AL MESE A ROUSSEAU E VENGONO A CHIEDERCI SE VERREBBERO ACCETTATI”… BERLUSCONI SERRA LE FILA E PUNTA AL 10% ALLE EUROPEE PER AVERE MAGGIORE PESO
Il Messaggero racconta oggi in un retroscena a firma di Emilio Pucci che alcuni parlamentari del MoVimento 5 Stelle sono pronti a passare al centrodestra per consentire il varo di un nuovo governo a guida Salvini:
Raccontano in FI e nella Lega che molti malpancisti del Movimento siano tornati a guardarsi intorno. Incontri, cene tra parlamentari (in settimana si sono visti due deputati M5s e tre di FI) dove il disagio degli alleati di Matteo Salvini al governo emerge sempre più forte.
«E’ così, ma non si può dire e chi lo fa sbaglia», dice un “big” azzurro.
Al momento non sono previsti nuovi ingressi ma sono ripresi i contatti, tenuti soprattutto da ex fuoriusciti M5S.
«In diversi»,sottolinea un dirigente forzista, «non ne possono più di pagare 300 euro al mese a Rousseau. Vengono da noi per chiedere lumi, per capire se verrebbero accettati».
E in Parlamento in molti, anche leghisti, non escludono una vera e propria scissione del Movimento, nell’ipotesi (probabile) che anche in Sardegna i grillini crollino.
In questo caso non si tratterebbe di passaggi di singoli deputati e senatori verso Forza Italia o il Misto, ma della nascita di un vero e proprio nuovo gruppo parlamentare pronto a sostenere un governo Salvini insieme a FI e Fdi
La situazione ricalca quella dell’inizio della legislatura, quando il Cavaliere si stava preparando a prendere in mano alcuni eletti per portarli da Salvini allo scopo di varare un nuovo governo: un’operazione stoppata all’epoca dalla Lega:
Alla Camera servirebbero almeno 50 grillini (sui 220 deputati del gruppo) disposti a votare la fiducia e una ventina al Senato.
Di certo c’è che il Cavaliere ha invitato i vertici ad aprire le porte, anche se per ora sono al lavoro soprattutto nel gruppo Misto. Di eventuali transfughi se ne parlerà dopo l’appuntamento di maggio.
L’ultima scommessa di Berlusconi è portare le sue truppe ben al di sopra il 10% dei consensi nelle urne, altrimenti — è il refrain tra deputati e senatori — ad implodere sarà proprio il partito azzurro.
L’ex premier è convinto che ci sia un patto tra Meloni, Toti e Salvini affinchè si arrivi a una liquefazione di Forza Italia. Per questo motivo ha alzato la voce («Chi non è d’accordo con i nostri principi è pregato di andarsene», ha intimato nell’ultima riunione) nei confronti di quelli che la capogruppo Maria Stella Gelmini definisce«traditori».
(da “NextQuotidiano”)
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