SULLA TAV DI MAIO SI GIOCA LA TESTA
ORMAI SI PARLA APERTAMENTE DI UN GOVERNO DI CENTRODESTRA CON L’APPOGGIO DI META’ DEL GRUPPO M5S DESTINATO A SPACCARSI… POLTRONISTI GRILLINI PRONTI A VENDERSI
Sarà la TAV la partita decisiva della maggioranza Lega-M5S. E se da una parte, quella del M5S, c’è Alessandro Di Battista che tira verso il No, legando il suo ritorno in campo alla conclusione positiva (per i grillini) della trattativa sull’Alta Velocità , dall’altra ci sono i tanti eletti grillini che oggi sulla TAV pensano che… il destino del governo sia più importante:
Qui sta il punto. Nella Lega, giorno dopo giorno, cresce la convinzione che i 5 Stelle stiano per implodere. E si avvicinino alla scissione in Parlamento: da una parte l’ala governista guidata da Di Maio, dall’altra quella ortodossa incarnata da Roberto Fico.
«Non esistono più i grillini di una volta», ironizza un alto dirigente del Carroccio, «da qualche tempo li vedi andare a cena con quelli di Forza Italia, oppure ti avvicinano e ti dicono: “Chi se ne frega della Tav, facciamola e andiamo avanti insieme in pace e serenità ”.
Insomma, se si arrivasse alla rottura, la cosa più probabile sarebbe la nascita di un governo guidato da Salvini e sostenuto da metà («se non di più») dei parlamentari 5 Stelle, Giorgia Meloni e Forza Italia, con Berlusconi in un ruolo molto defilato».
Per questo, spiega oggi Alberto Gentili sul Messaggero, sarà decisiva la partita della TAV, che arriverà prima delle elezioni europee:
Il momento della verità non è lontano. L’ipotesi del rinvio della decisione sulla Tav a dopo le elezioni europee del 26 maggio non regge più. Bruxelles, con la sponda di Parigi, ha fatto sapere che se non vengono aggiudicati dalla società italo-francese Telt i nuovi appalti per l’Alta velocità entro metà marzo (valore 2,3 miliardi), l’Unione europea si riprenderà i fondi.
Perciò, come dice un altro esponente della Lega, «tra una ventina di giorni casca l’asino: i 5 Stelle dovranno dire sì, oppure andremo avanti lo stesso».
E attenzione: tra quindici giorni l’Aula del Senato avrà già votato (con una settimana di anticipo) sull’autorizzazione a procedere contro Salvini per il caso “Diciotti”. Ciò significa che la sorte giudiziaria del vicepremier leghista non dipenderà più dai voti 5 Stelle.
(da “NextQuotidiano”)
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