I “SEQUESTRATORI” DI CROSETTO ERANO 15 MIGRANTI DENUTRITI: MA UN PO’ DI VERGOGNA, MAI?
MA IN QUALE PAESE UN MINISTRO ANNUNCIA UN’OPERAZIONE “ANTITERRORISMO” IN CORSO (CHE POI TALE NEANCHE E’) ?
Ci siamo addormentati col timore che si fosse compiuto un tentativo di dirottamento collegato a frange terroristiche, e ci siamo svegliati con una ricostruzione dell’accaduto molto meno inquietante.
Non esistono elementi investigativi che facciano pensare che la volontà dei 15 migranti clandestini individuati a bordo della nave turca “Galata Seaways”, diretta in Francia e approdata venerdì a Napoli dopo l’allarme del comandante e il blitz del Battaglione San Marco della Marina Militare, fosse quella di modificare forzosamente la rotta del mercantile.
Crosetto da Vespa: “Nave sequestrata”
Nel pomeriggio di venerdì, il ministro della Difesa, Guido Crosetto, parla del blitz in corso dal forum Masseria di Bruno Vespa a Manduria (Taranto): “Le forze speciali italiane stanno liberando una nave turca con 22 persone di equipaggio sequestrata da circa 15 migranti”. Poche ore dopo, il ministero diffonde le foto del Battaglione San Marco in azione sulla nave. Alle 23 Crosetto twitta: “I dirottatori della nave sono stati catturati. Tutto è finito bene”.
I verbali: il capitano non parla di dirottamento
Poi però dai verbali emergono notizie diverse. Non parla di dirottamento nemmeno il comandante, sentito durante la notte dagli investigatori della Finanza e della Polizia insieme agli altri 18 componenti dell’equipaggio e ai tre passeggeri. I rapporti sono ora sul tavolo del pm di Napoli, Enrica Parascandolo. Sentiti ovviamente anche i 15 migranti clandestini a bordo, diversi rinvenuti in condizioni precarie di salute, deboli e malnutriti. Quattordici sono stati identificati: si tratta di un iraniano, 4 siriani e 9 iracheni. Due sono minori. Per quattro è stato necessario il trasferimento in ospedale, compresi una donna incinta, un fratturato, uno in ipotermia severa (l’unico non identificato). Sono stati collocati presso il centro di accoglienza della Croce rossa, tranne i due minori, portati in un altro centro.
L’“sos” scattato a poche miglia da Ischi
Salpata il 7 giugno dal porto di Topcular in Turchia, la nave cargo era diretta a Setè in Francia. L’“sos” è scattato venerdì dopo che alcuni componenti dell’equipaggio ha individuato il gruppo di immigrati a bordo. In quel momento l’imbarcazione si trovava a poche miglia da Ischia. Il comandante avrebbe riferito agli inquirenti di avere visto almeno due clandestini armati di coltello nella zona macchine del mercantile e di avere quindi deciso di lanciare l’allarme. Una ricostruzione confermata anche dalle immagini di una telecamera a circuito chiuso. Gli immigrati stavano provando con un coltello ad aprire una porta, forse un tentativo di fuga, di rintanarsi.
Interrogati: “Scoperti, temevamo il rimpatrio
“Quando ci hanno scoperti avevamo paura che ci fermassero per rimpatriarci”, hanno raccontato. Al termine degli interrogatori, gli investigatori hanno denunciato tre clandestini per porto d’armi. Rinvenuti due coltelli e un taglierino. I clandestini ai quali sono stati sequestrati si sono difesi così: “Ci servivano per aprire i teloni dei camion e nasconderci”.
Offerta come quasi certa in pasto all’opinione pubblica durante le prime ore del blitz, la notizia del “dirottamento” della “Galata Seaways” è stata declassata in poche ore. Dipenderà dalle valutazioni della procura di Napoli, che però ha in mano verbali e relazioni dai quali emergerebbe che il comandante non ha mai perso il governo della nave. E che l’occupazione principale dei clandestini sia stata quella di nascondersi, scappare, e non quella di aggredire l’equipaggio. Al momento non c’è spazio nemmeno per accuse di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. La sosta della Galata Seaway nel porto di Napoli è durata meno del previsto. Già ieri in tarda mattinata l’imbarcazione battente bandiera turca ha ripreso la rotta verso la Francia.
(da Il Fatto Quotidiano)
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