I SOLDI DIMINUISCONO, I SALARI NON CRESCONO E VIVERE COSTA SEMPRE DI PIU’: STA FINENDO LA LUNA DI MIELE TRA GIORGIA MELONI E GLI ITALIANI
SECONDO IL SONDAGGIO DI “DEMOS” IL GRADIMENTO NEI CONFRONTI DELLA DUCETTA È IN SENSIBILE CALO RISPETTO ALL’ANNO SCORSO. PUR RESTANDO LA LEADER PIÙ GRADITA, LA SORA GIORGIA SCENDE DAL 43% AL 37% … SEI ITALIANI SU 10 SONO CONTRARI AL TERZO MANDATO
Ci avviamo a un nuovo appuntamento elettorale, dopo il voto alle Regionali che, nelle
Marche, in Toscana e in Calabria ha riconfermato i presidenti uscenti. Ciò che non potrà avvenire nel Veneto, in Campania e in Puglia. Dove i governatori uscenti non potranno rigovernare la Regione. Per il vincolo del “terzo mandato”.
Che, per questo motivo, oggi assume grande rilievo. E attualità.
Il sondaggio condotto da Demos, comunque, sottolinea come l’argomento sia condiviso dalla maggioranza degli italiani.
Quasi 6 cittadini su 10, infatti, ritengono giusto “vietare il terzo mandato”. Il 38%, al contrario, pensa che andrebbe “consentito”. Le ragioni che spiegano questo orientamento sono diverse.
E hanno spiegazioni “politiche”, ma, anzitutto, “anti-politiche”.
In quanto riflettono il sentimento diffuso che, da molti anni, ha spinto i cittadini a prendere le distanze dalla scena politica. E dagli attori che la occupano. È comunque significativo il profilo tracciato dalla mappa geo-politica.
Nella quale emerge la specifica presenza di persone favorevoli al terzo mandato. In alcune aree. In particolare, nel Nordest. In altre parole: “la terra di Zaia”. Dove la quota di chi si oppone a questa prospettiva è minoritaria.
Ma non di molto. Raggiunge, infatti, il 46%. E risulta, così, la più ampia, in Italia. Un territorio specifico. Anzi: “speciale”. Visto che intorno al Veneto vi sono Regioni a statuto “speciale”. Una situazione che il governatore vorrebbe riprodurre.
E per questo, al di là dell’impossibilità di potersi riaffermare come governatore, Zaia intende utilizzare queste elezioni come un’occasione per riaffermarsi.
Una sorta di “referendum” sulla sua guida, che dura da molto tempo. D’altronde, nel suo caso si dovrebbe parlare di “quarto mandato”, visto che è in carica dal 2010. Ma la legge nazionale del “doppio mandato”, in Veneto è entrata in vigore dal 2012. E l’intenzione del governatore (che continua a godere di consenso elevatissimo, come mostrano i sondaggi di Demos) è di andare “oltre”.
Se si valutano gli orientamenti in base alla posizione politica e alla preferenza di partito si delinea un profilo sostanzialmente chiaro e definito. Riflette la divisione fra maggioranza e opposizione. Il grado maggiore di scetticismo nei confronti del “terzo mandato” si osserva fra gli elettori dei partiti di opposizione. Il Pd, in primo luogo. E, quindi, il M5s.
“All’opposto”, nella base dei partiti di governo cresce il consenso per l’istituzione del terzo mandato. Soprattutto fra chi vota per i FdI. Unico elettorato che proponga un sostegno al terzo mandato maggioritario: 51%. Quasi il doppio, rispetto al Pd (27%).
Questi indici, comunque, riflettono il peso e il ruolo dei leader. Giorgia Meloni, infatti, nel sondaggio di Demos dello scorso settembre, risulta la più apprezzata fra i leader politici italiani. Anche se il gradimento nei suoi confronti è in sensibile calo rispetto all’anno precedente.
Pur restando la più gradita, scende, infatti, dal 43% al 37%. Ma rimane oltre 10 punti sopra alla segretaria del Pd, Elly Schlein.
Anche per questa ragione il percorso verso le prossime elezioni Regionali è importante.
Perché induce a guardare oltre il presente. Oltre domani. Verso il
futuro. Un futuro che, in Italia, è segnato da numerosi appuntamenti elettorali. Già dalla primavera del 2026, quando si dovrebbe votare in numerose città, molto importanti.
Fra le altre: Roma, Milano, Bologna, Torino e Trieste. Fino alle elezioni politiche, che avranno luogo nel 2027.
Insomma: ci attende un election day senza sosta. Un mese dopo l’altro. Un anno dopo l’altro.
(da Repubblica)
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