IL CAPEZZONE VISTO DAL VIVO NON E’ IL LEONE DA TASTIERA DA TALK SHOW
SELVAGGIA LUCARELLI LO ASFALTA: “SEMBRA UN’ASSICURATORE DEL RAMO SINISTRI, UN VIGLIACCO”
Un mese fa circa, inviata per il Fatto, ero stata alla festa della Lega a Pontida e avevo raccontato di aver visto un numero esorbitante di copie di Libero. Copie disseminate tra prato e stand.
Copie utilizzate come cappello di carta per coprirsi dal sole e come tovaglietta poggiapietanze.
Il direttore editoriale di Libero Daniele Capezzone non l’aveva presa bene e il giorno dopo, nella sua imperdibile rassegna stampa video, mi aveva dedicato questo raffinato pensiero: “Non se dà pace la Lucarelli, non avendo trovato altro a Pontida – nessuno l’ha mandata a ‘fanculo, nessun l’ha toccata non ci sono state cose che le hanno consentito di dire ‘ecco il fascismo!’”.
Insomma, secondo Capezzone l’assenza di mani sul culo aveva deluso le mie aspettative. Ero andata lì pregustando una manomorta di quel figo di Ciocca o una furtiva lingua sul collo di quell’Apollo di Fugatti, ma niente. Stacco.
Ventotto giorni dopo, di domenica mattina, salgo su un aereo semivuoto di Ita che copre la tratta Milano-Roma. I due posti accanto a me sono liberi, nella fila accanto ci sono altri due posti liberi e un tizio vestito da “assicuratore nel campo dei sinistri” accanto al finestrino.
Quel tizio – lo riconosco subito – è Daniele Capezzone. Gli concedo un volo sereno. Al momento dello sbarco è però costretto a passarmi davanti e lì, complice la fila che si è creata per scendere, gli chiedo a bruciapelo: “Capezzone, com’era la storia che mi sarebbe piaciuto che mi toccassero a Pontida?”. Qualche secondo di interminabile silenzio. Poi, senza guardarmi: “Buon viaggio anche a te”. Non mollo. “Sul web fai l’eroe, poi ci incontriamo e non ci parliamo?”. “Buona giornata e buon viaggio!”. “Ah ok quindi sui social fai l’eroe e qui nulla?”. “Hai frainteso appositamente, cerchi una polemica che non avrai! Buona domenica”.
Gli rispondo ormai divertita: “Incuti molto timore in video, poi dal vivo sei un agnellino, vigliacco”. E lui “Buona domenica e buon viaggio!”.
In pratica, Capezzone da brutale editorialista si è trasformato in una hostess di Ita.
La prossima volta che lo vedrò litigare in tv con la consueta foga penserò che, a telecamere spente, la cosa più feroce che può uscire dalla sua bocca è “siete pregati di chiudere il tavolino che avete di fronte”.
Selvaggia Lucarelli
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