IL CONSIGLIERE LEGHISTA DI VENEZIA E I RIMBORSI D’ORO PER L’AUTO:HA UN SEGGIO IN PROVINCIA MA LA RESIDENZA IN FRIULI, COSI’ HA OTTENUTO IN UN ANNO 13.000 EURO DI RISARCIMENTO CHILOMETRICO
LA CORTE DEI CONTI INDAGA SUL LEGHISTA DIEGO CAGNATO…E C’E’ CHI LO ACCUSA: “E’ SOLO UN ESCAMOTAGE, IN REALTA’ VIVE QUI VICINO”
Padroni a casa nostra, consiglieri a casa vostra.
Ma per raggiungervi, prego rimborsare biglietto.
Diego Cagnato è un consigliere leghista della Provincia di Venezia e, come tutti i suoi colleghi, per raggiungere la sede dell’amministrazione provinciale si fa rimborsare le spese di trasporto tra casa e bottega.
Niente autobus, tram o vaporetto: Cagnato si muove con la sua Mercedes Sport Cupè.
Tutto in regola?
Certo, se non fosse che nell’arco del 2011 i suoi spostamenti sono costati ai veneziani più di tredicimila euro.
E che per i soli primi sei mesi del 2012 il conto sfiora già quota diecimila.
Come è possibile?
Semplicissimo: Cagnato risiede a Verzegnis, a due passi da Tolmezzo ma a 187 chilometri da Venezia. I
n un’altra provincia. Addirittura in un’altra Regione.
Lo scorso anno – secondo le richieste di rimborso presentate – ha percorso quel tragitto 121 volte, macinando qualcosa come 42.617 chilometri.
Ma quest’anno rischia di superare ogni record: da gennaio a giugno di quest’anno il contachilometri della sua Mercedes ha aggiunto altro 26.959 Km.
Di questo passo, a fine anno, si avvicinerà ai 54 mila chilometri percorsi.
Con quel che costa la benzina al giorno d’oggi, sarebbe meglio trovargli un monolocale in Laguna.
Indaga la Corte dei Conti
Una decina di giorni fa «Il Corriere del Veneto» ha segnalato la vicenda a dir poco anomala. Ora la Corte dei Conti ha aperto un fascicolo per chiarire eventuali irregolarità .
Anche perchè è vero che ai consiglieri è consentito di farsi rimborsare le spese di trasporto per il tragitto da casa a palazzo, ma è anche vero il caso del consiglieri che vive fuori dai confini regionali è più unico che raro.
«Tutto secondo regolamento» sbotta il diretto interessato, che però preferisce non commentare: «Non voglio passare per il capro espiatorio, non mi va di diventare un mostro da sbattere sui giornali».
Sarà , ma i malumori si sono sollevati non soltanto tra i rivali politici.
Anche i Giovani Padani se la sono presa con il compagno di partito: «In un momento di crisi come questo – hanno detto – anche la politica deve fare dei sacrifici».
Il doppio incarico e i sospetti
Di sacrifici, viste le ore passate al volante, Cagnato ne fa abbastanza.
«Tutto per passione – va ripetendo da settimane – non per i soldi, anche perchè con questi ritmi la mia auto si usura in fretta».
In Provincia, in effetti, lo descrivono come uno stakanovista: «Non si perde neanche una commissione», giurano.
Eppure c’è un altro aspetto che ha alimentato i sospetti delle malelingue:
Cagnato non è solo consigliere in Provincia, ma anche vicesindaco a Meolo, piccolo comune del Veneziano.
Ma il problema, in questo caso, non è il doppio incarico.
Piuttosto il fatto che riesca a seguire tutti i lavori del consiglio provinciale e ad amministrare un Comune di quasi settemila abitanti standosene in riva al Tagliamento.
«Ma quale Tagliamento – sussurrano i nemici – quello se ne sta a Meolo, il paese di cui è originario».
«Vivo a Verzegnis dal 1990 – la replica seccata – il paese di mia moglie. A Meolo mi ci fermo solo ogni tanto a dormire quando faccio tardi e rimango a casa di mia madre».
E sapeste quanti soldi di benzina fa risparmiare ai veneziani quel punto d’appoggio…
Marco Bresolin
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