IL DUCE ASPETTA SALVINI? SI’, PER PRENDERLO A CALCI IN CULO
FOLCLORE, CRASSA IGNORANZA, BECERODESTRI: LA FAUNA DI PIAZZA DEL POPOLO CHE MUSSOLINI AVREBBE MANDATO A BONIFICARE LE PALUDI
Sono arrivati nella capitale con i cappotti padani, ma a piazza del Popolo fanno 15 gradi e le siure di Bergamo, gli allevatori della Valtelllina con i campanacci delle mucche al collo e i tanti portatori di corna (che non a caso hanno lasciato la moglie a casa) cominciano ad eliminare almeno i maglioni.
L’effetto franchising leghista del “Noi con Salvini” costringe le truppe cammellate del nord a socializzare con i nuovi acquisti del sud: ora va di moda il “siamo tutti italiani”.
Ma come, e Bossi, il tricolore carta igienica e la Padania? “Guardi che per Roma intendo il potere e la burocrazia, mica la gente di qui” è la nuova parola d’ordine fatta passare nelle sezioni alfabetizzate della bergamasca.
Insieme a quella di far dimenticare la “puzza” dei napoletani che Salvini cantava nelle notti padane e a quel grido “Mai coi fascisti”, con cui Bossi cercava di evitare nel 1994 l’alleanza con Fini.
Ora, tutto fa brodo per carpire voti, polenta o matriciana poco importa.
Tra i sudisti prevalgono gli An, ex Msi, ex Forza Italia, rimasti orfani di leader e programmi. Che vedono in Salvini il salvatore della patria o meglio della poltrona, visto che hanno una idea di destra piuttosto psicolabile e confusa, ma chiappe saldamente ancorate al potere locale.
Ci sono giovani padani che urlano “Secessione” (nessuno li ha avvisati del cambiamento di tattica?) e i militanti catechizzati del Nord che declamano la parte “noi ce l’abbiamo con i palazzi di Roma e non con la gente”.
Troppo miele e un signore di Verona a un certo punto sbotta: “A me tutti sti meridionali non è che mi vanno a genio”.
Almeno uno sincero.
Spunta persino un fotografatissimo manifesto con il Duce e il saluto romano: “Salvini, ti aspettavo”, retto da uno sprovveduto analfabeta politico.
Certo, Benito uno come Salvini lo avrebbe anche aspettato, ma per prenderlo a calci in culo, visto che non esiste ideologicamente alcuna affinità tra i due, checchè ne pensino i becerodestri nostrani, la cui cultura politica si deve essere fermata a Topolinia.
Ma quando si deve ammantare la caccia a una poltrona e la garanzia di uno stipendio con una parvenza di “scelta valoriale”, tutto pare consentito.
Conveniamo con il duce: necessitano nuove paludi da bonificare.
La mano d’opera l’abbiamo trovata.
E a basso costo.
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