IL DURISSIMO FACCIA A FACCIA AL QUIRINALE CON MATTARELLA: “VOGLIO UNA MAGGIORANZA COESA CHE MI PERMETTA DI MANTENERE LE PROMESSE FATTE ALL’EUROPA, NE VA DELLA MIA PERSONALE CREDIBILITÀ”
“SE MI LASCIANO LAVORARE, SONO DISPONIBILE A UNA VERIFICA DI MAGGIORANZA. MA NON SONO DISPOSTO A RESTARE PER L’ORDINARIA AMMINISTRAZIONE. CI VA DI MEZZO LA MIA FACCIA”
Mario Draghi ha ritenuto inutile tenere il Consiglio dei ministri, che era previsto alle 15.30, perché non aveva alcuna intenzione di fare altri passi dopo il voto del Senato sul Decreto aiuti. Salito al Colle, ha avuto un durissimo faccia a faccia con Sergio Mattarella.
Al presidente della Repubblica, che non ha nessuna voglia di elezioni anticipate ma punta a portare il Paese al voto il 21 maggio 2023, Draghi ha detto chiaro e tondo: “Serve una maggioranza coesa che mi permetta di mantenere le promesse fatte all’Europa. Ne va della mia personale credibilità. Se mi lasciano lavorare, sono disponibile a una verifica di maggioranza. Ma non sono disposto a restare per l’ordinaria amministrazione”. Punto.
Draghi ha spiegato a Mattarella che con una maggioranza così litigiosa e in assetto da guerra (Salvini e M5s scalpitano per andare a votare) non è solo difficile governare ma si rischia di combinare qualche grosso pasticcio nella messa a terra del Pnrr: “E io non intendo perdere la faccia per questo”.
La furia di Draghi è dovuta anche alla telefonata di chiarimento avuta con Conte ieri. Un accondiscente Conte, maestro di contorsionismi verbali, aveva lasciato immaginare che il M5s fosse disposto a votare la fiducia. Ma poi le insistenze e le pressioni del tandem Paola Taverna-Riccardo Ricciardi hanno spinto il fu Avvocato del popolo all’ennesima giravolta.
(da Dagoreport)
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