IL FRATELLO D’ITALIA CROSETTO E’ DIVENTATO IL MIGLIOR AMICO DEL M5S
ORA SPINGE LA MELONI A ENTRARE NELL’ALLEANZA DI GOVERNO (SI PARLA DI UN MINISTERO PER LUI), MA FINO A POCO TEMPO FA NE DICEVA DI TUTTI I COLORI SUI GRILLINI
I voti dei 18 senatori di Fratelli d’Italia non sono determinanti per la tenuta della maggioranza M5S-Lega. I due partiti hanno i numeri sia alla Camera che al Senato.
A Palazzo Madama però la maggioranza gialloverde si regge su appena 6 voti di scarto.
Non certo un margine rassicurante anche se nel corso delle passate legislature si sono viste maggioranze decisamente più precarie.
Potendo però contare sull’appoggio di FdI leghisti e 5 Stelle potrebbero sicuramente stare più tranquilli.
Giorgia Meloni, che a quanto pare si è sentita offesa per non essere stata coinvolta nelle trattative, ha voluto ieri indicare le condizioni per un eventuale sostegno del suo partito al governo.
Si tratta di elementi programmatici quali il no all’aumento delle tasse, allo ius soli e all’adozione per le coppie dello stesso sesso che sicuramente rientrano tra gli obiettivi di governo della Lega. Per quanto riguarda il MoVimento 5 Stelle la posizione tenuta dai grillini sul tema dei diritti civili lascia ben sperare la Meloni.
La cittadinanza ai cittadini di origine straniera e i diritti delle coppie omosessuali sicuramente non sono tra le priorità del partito di Grillo e Casaleggio.
In attesa che Fratelli d’Italia sciolga la riserva, secondo alcune indiscrezioni la contropartita potrebbe essere l’offerta di alcuni ministeri. Il partito è ancora diviso e attende una parola definitiva da Giorgia Meloni, che ha convocato per lunedì mattina, alle 12.30, la direzione nazionale proprio per valutare i pro e i contro di una ‘scelta governativa’ e serrare i ranghi, trovando una linea comune.
Voci però parlano di contatti con Salvini e Di Maio per la definizione di un accordo che potrebbe portare FdI a fare il suo ingresso nella compagine di governo.
In particolare Salvini sarebbe intenzionato ad offrire al partito dell’alleata del centrodestra un posto nell’esecutivo.
Oggi è saltata fuori l’ipotesi di Guido Crosetto come ministro della Difesa. Sull’ingresso di Crosetto nella squadra di governo si è espresso, con una battuta, anche Giancarlo Giorgetti. Questa mattina il braccio destro del segretario del Carroccio ha incrociato Crosetto davanti Montecitorio e ha detto, scherzando, «vado al governo solo se c’è anche Crosetto».
Naturalmente Giorgetti stava scherzando ma pare che tra i sostenitori dell’entrata di Fratelli d’Italia nel governo Salvini-Di Maio c’è proprio lui, il deputato piemontese noto da sempre per essere un feroce critico del MoVimento 5 Stelle che qualche settimana aveva ventilato l’idea di un possibile appoggio al governo Lega-M5S. Parlando ad Un giorno da pecora Crosetto si è tirato fuori dai giochi di governo dicendo che preferirebbe piuttosto vedere Giorgia Meloni come ministro alla Difesa ma che in ogni caso il partito deve ancora decidere sul da farsi.
Il problema è proprio che Crosetto è uno di quelli in molte occasioni esprime la sua scarsa considerazione per il Movimento.
Ad esempio qualche settimana fa Crosetto si lamentava con il Foglio delle condizioni imposte dagli eletti del MoVimento 5 Stelle per la loro partecipazione alle trasmissione televisive. È la solita storia delle interviste apparecchiate senza contraddittorio ma a coordinatore di Fratelli d’Italia la cosa non va proprio giù.
Ma la lista di tweet e dichiarazioni caustiche di Crosetto contro il MoVimento 5 Stelle è infinita.
A Marzo rispondeva a Federica Angeli dicendo che l’elettorato del M5S aveva votato per Di Maio perchè ha creduto alla storia dei 750 euro al mese (vale a dire il reddito di cittadinanza).
In un altro cinguettio Crosetto prendeva di mira Di Maio e tutti quei candidati che “non sono stati in grado di fare nulla nella vita, se non gozzovigliare e farsi mantenere” ma che hanno dalla loro il fatto di essere carini e vestirsi bene.
All’epoca del caso Tempa Rossa quando il tesoriere del PD Francesco Bonifazi annunciava querele nei confronti di Carlo Sibilia Crosetto ironizzava sull’eventualità che il deputato pentastellato potesse giocarsi la carta “capace di intendere e di volere”. Sul suo profilo Twitter Crosetto mette le mani avanti già nella descrizione: «Quando insulto, discuto o faccio complimenti a qualcuno di voi, lo faccio a titolo personale, come Guido Crosetto, non in quanto appartenente ad una categoria».
Qualche anno fa Crosetto si è preso una querela dal consigliere regionale Davide Bono al quale aveva mosso l’accusa di aver assunto come assistente il fratello (piccolo particolare: Bono non ha un fratello).
Ad inizio gennaio Crosetto aveva definito i 5 Stelle “una setta verticistica antidemocratica basata sull’estetica“.
Non proprio il partito con cui fare un’alleanza di governo insomma. Anche perchè Crosetto ha detto che il MoVimento 5 Stelle «non ha un contenuto, crea il suo programma vedendo su Internet l’umore delle persone» sottolineando la necessità di contrapporvi un progetto di società serio.
L’amore è senza dubbio ricambiato, nel 2014 il M5S alla Camera indicava Crosetto tra i responsabili della creazione e del potenziamento di Equitalia.
Se non altro una volta dalla stessa parte della barricata Crosetto e i parlamentari 5 Stelle avranno di che discutere.
Intanto il capo politico del M5s, Luigi Di Maio, ha incontrato per circa un’ora nel pomeriggio la leader di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni.
La Meloni, alla fine dell’incontro, non ha rilasciato dichiarazioni.
(da “NextQuotidiano”)
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