IL GOLPETTO TENTATO E FALLITO DA PRIGOZHIN È SOLO L’INIZIO? NONOSTANTE L’APPARENTE TREGUA SIGLATA SABATO, IL GRUPPO WAGNER LASCIA INTENDERE CHE CI SARÀ UN SECONDO ATTO CON UN MISTERIOSO MESSAGGIO SU TELEGRAM
CHI PROTEGGE PRIGOZHIN?
Prevedere quello che succederà a Mosca è difficile, ma possiamo partire da quello che conosciamo con relativa certezza. Dal febbraio 2022 Putin e il suo esercito hanno subito in Ucraina umilianti sconfitte militari chiuse da una vittoria di Pirro: Bakhmut, un tritacarne che ha distrutto parte della Wagner e tantissimi regolari russi e ucraini.
Alle sconfitte militari si sommano quelle politiche, già consumate, per esempio in termini di influenza nel Caucaso e in Asia centrale o di reputazione nel mondo, anche nelle grandi capitali vicine a Mosca. E soprattutto si somma il collasso della ideologia con cui Putin ha lanciato l’attacco: l’Ucraina è uno Stato fantoccio, guidato da un élite incapace e abitato da una popolazione che, tranne una minoranza “nazista”, sa di essere russa.
Sappiamo anche che le difficoltà a Bakhmut stavano destabilizzando Prigozhin, che quel tritacarne viveva. asta guardare i suoi video, come quello di fronte a un mucchio di cadaveri di suoi uomini, per ascoltare accuse feroci ai vertici del ministero e dell’esercito, vicinissimi a Putin ma definiti corrotti, criminali ecc.
Eppure Prigozhin non veniva punito per parole che sarebbero costate a un civile anni di carcere, segno evidente che aveva a Mosca protettori che riuscivano a farlo tornare nei ranghi, sia pure con sempre più difficoltà.
Per capire chi sono questi protettori bisogna conoscere la storia della Wagner che […] è una […] creatura del Gru, il direttorato delle informazioni dello Stato maggiore russo. La Wagner è stata fondata nel 2014 da Dmitry Utkin, un alto ufficiale in pensione delle forze speciali del Gru, per sostenere le “repubbliche popolari” del Donbass, dove già allora l’iniziativa putiniana, dopo il facile successo in Crimea, incontrava una forte resistenza ucraina.
I relativi successi del 2014 spinsero poi il Gru a usarla in Africa (dove provvede alla sicurezza di capi di Stato) e in Siria, dove ha partecipato alla guerra civile. Qui ha agito sotto il comando di Sergei Surovikin, il “macellaio di Aleppo”, poi comandante a fine 2022 dell’Operazione militare speciale, dirigendo la ritirata da Kherson. Con Vladimir Alexeev, vice-capo Gru (e probabile organizzatore dell’omicidio col gas nervino dell’ex agente Skrypal nel Regno Unito), egli è uno dei capi-protettori di Prigozhin.
Sappiamo anche che l’esercito e l’aviazione russa non sono intervenuti per fermare la Wagner, che si è arrestata solo dopo quello che si dice sia stato un accordo. Putin, la cui influenza è stata in ogni caso duramente minata, sarebbe stato costretto a accettare un compromesso doloroso che mette a nudo le sue sconfitte. Ora le previsioni, che valgono poco: terrà Putin fede all’accordo, che si dice contempli la diminuzione del potere, se non la sostituzione, di Shoigu e Gerasimov?
O cercherà piuttosto, se l’esercito tornerà a obbedirgli, di far pagare al Gru l’avventura di Prigozhin, come probabilmente vorrebbe, magari profittando del collasso di un’iniziativa non voluta, che ha tolto al Gru forza e potere?
(da agenzie)
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