IL GOVERNO TEDESCO ALL’ITALIA DI MARONI: “BASTA LAMENTARSI PER GLI ARRIVI DEI PROFUGHI, SOLIDARIETA’ E’ ANCHE ADEMPIERE AGLI OBBLIGHI”
IL MINISTRO TEDESCO IN UNA INTERVISTA AL “FIGARO” DENUNCIA IL GOVERNO ITALIANO PIAGNONE: “UN PAESE GRANDE COME L’ITALIA E’ PERFETTAMENTE IN GRADO DI ACCOGLIERE 12.000 RIFUGIATI”…LO SCORSO ANNO LA GERMANIA DA SOLA HA ACCOLTO 40.000 PROFUGHI SENZA LAMENTARSI OGNI GIORNO
Troppe lamentele di fronte a un problema non così grave: arriva dalla Germania, attraverso il giornale francese Le Figaro, il rimprovero del ministro dell’interno tedesco, Hans-Peter Friedrich: “L’Italia non ha alcun motivo di lamentarsi per la mancanza di solidarietà ” da parte dell’Europa sulla vicenda degli immigrati arrivati sulle coste meridionali.
”Il principio della libertà di circolazione all’interno dell’Ue non può essere in nessun caso rimesso in questione, ma è altrettanto importante che il sistema Schengen venga rafforzato per far fronte a situazioni eccezionali” ha detto Friedrich.
”Dall’inizio del sollevamento democratico (in Nordafrica) sono stati appena 25mila gli immigrati arrivati in Italia e la maggior parte di essi hanno immediatamente proseguito il viaggio verso il nord, in particolare verso Francia e Belgio”, ha sottolineato il ministro.
”Un grande Paese come l’Italia”, ha proseguito Friedrich, ”può accogliere senza grandi difficoltà i 10mila-12mila rifugiati che hanno deciso di rimanere sul suo territorio. La solidarietà implica anche che si rispettino i propri obblighi. Lo scorso anno la Germania da sola ha accolto oltre 40mila richieste d’asilo”.
Invece non passa giorno che Maroni si pianga addosso e si lamenti per il mancato aiuto europeo, come se un grande Paese come il nostro non potesse far fronte a questi modesti arrivi in modo autonomo.
Se altri Paesi europei avessero avanzato le stesse richieste, quando è toccato a loro far fronte alle emergenze profughi, ci avrebbero dovuto inviare decine di migliaia di rifiugiati.
Ma non ci risulti che allora l’Italia si sia dichiarata disponibile ad accoglierli, in base a quegli stessi principi che ora pretenderebbe di imporre agli altri Stati.
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