IL MOLESTATORE DI GRETA BECCAGLIA INDAGATO PER VIOLENZA SESSUALE: IL REATO E’ PUNITO DA 6 A 12 ANNI
“GOLIARDIA” E’ UNA PAROLA CHE PER IL CODICE PENALE NON HA VALORE… PER CASI MENO GRAVI PUO’ ESSERE RIDOTTA DI UN TERZO
La “goliardata” di cui ha parlato per discolparsi Andrea Serrani – il 45enne ristoratore residente a Chiaravalle vicino Ancona, dove vive con la compagna e una figlia piccola – non è stata ritenuta tale da Greta Beccaglia, la giornalista di Toscana TV che sabato scorso ha vissuto un pomeriggio da incubo nel dopo partita di Empoli-Fiorentina, beccandosi una pacca sul sedere da parte dell’uomo, oltre ad epiteti e gesti volgari di altri tifosi.
“Mi scuso, ci mancherebbe, voglio incontrarla per scusarmi di persona. È stato uno sbaglio, non sto bene, a casa stiamo passando tutti i dispiaceri possibili del mondo. Uno lavora una vita e poi guardate cosa succede”, ha detto il sostenitore della Fiorentina, recatosi in trasferta al Castellani di Empoli per il derby toscano.
Parole che hanno ulteriormente amareggiato la Beccaglia, che – almeno per il momento – non è intenzionata a perdonare Serrani, individuato rapidamente dalla polizia grazie alle immagini.
E dunque la giornalista ha già denunciato l’uomo, come confermato da lei stessa: “Pensa davvero di non aver fatto nulla di male? Una goliardata, dice. Giustificata dalla rabbia perché la Fiorentina aveva perso? Definire goliardia una molestia significa non aver capito la gravità di un atto – si è sfogata al Corriere della Sera, con voce rotta dalle lacrime – Sono dichiarazioni irricevibili. Mi pare che peggiorino tutto. Scuse? Per adesso non ne so nulla. E comunque io ho fatto la mia denuncia in Questura. Denunciare è importante, e spero che, vedendo me, altre lo facciano”.
L’ipotesi di reato su cui lavorano gli inquirenti è quella di violenza sessuale: articolo 609 bis del Codice Penale.
La legge italiana infatti non prevede il reato di molestie sessuali, bensì quello generico di molestia o disturbo alle persone arrecato per una ragione riprovevole.
Quando tuttavia qualcuno costringe un’altra persona a compiere o subire atti sessuali – intesi non solo come rapporti sessuali completi, ma anche come toccamenti, palpeggiamenti e sfregamenti delle zone erogene, anche se fatti sopra i vestiti e in modo fugace – si integra il reato di violenza sessuale, disciplinato dall’articolo in questione.
Le eventuali intenzioni scherzose del soggetto che ha posto in essere l’atto – da lui invocate come scusanti – non contano rispetto a quello che la vittima percepisce.
Ed in questo caso le parole della giornalista non lasciano alcun dubbio sul suo stato d’animo, sullo shock provato, su quel senso di violazione della propria intimità.
La giurisprudenza in tal senso è molto solida, come attestano diverse sentenze della Corte di Cassazione.
In questa interpretazione, una pacca sul sedere costituisce evidentemente un atto sessuale, né dunque può essere invocato come scusante il presunto tono scherzoso del gesto né l’eventuale breve durata.
Serrani è dunque indagato per violenza sessuale dopo la denuncia di Greta Beccaglia e rischia non poco, visto che ai sensi dell’art. 609 bis c.p. questo reato è punito con la reclusione da 6 a 12 anni. Nei casi di minore gravità la pena può essere ridotta, ma in misura non eccedente i due terzi.
(da Fanpage)
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