IL PASTICCIO DEI RIMBORSI AI TERREMOTATI: 70.000 ABITANTI, 100.000 RIMBORSI?
IL DIRETTORE GENERALE DEL COMUNE PARLA DI 100.000 RICHIESTE DI RIMBORSO, IL SINDACO SOSTIENE SIANO 11.000… IL PRIMO DICE CHE NON SI PAGA PER QUESTE ANOMALIE, IL SECONDO PERCHE’ MANCANI I FONDI….IN COMPENSO CI SONO 4 COMMISSARI E UN CALDO BESTIALE
Ogni giorno cambiano stime, percentuali, numeri, talvolta anche nell’arco di poche ore.
Si varia dalle cifre per le domande di indennizzo a quelle dei moduli abitativi. All’elenco delle zone colpite.
E’ terremotata all’Aquila anche la strada per la ricostruzione evidentemente: i meccanismi della burocrazia hanno crepe che rischiano di diventare voragini.
Il caso emblematico è di appena due giorni fa.
Il mattino, il direttore generale del comune dell’Aquila ha denunciato una discordanza inquietante: 70.000 sono i residenti, circa 100.000 le richieste per l’indennizzo dei danni provocati dalla scossa del 6 aprile.
Ragion per cui i pagamenti sono ancora fermi: c’è un problema di numeri troppo elevati, ci sono incongruenze.
“Noi abbiamo in anagrafe un certo numero di cittadini, qua ce n’è uno maggiore: dobbiamo capire da dove viene”- sostiene il direttore.
Si prospetta il dover correre ai ripari contro eventuali furbizie, gli abusivi degli aiuti alla ricostruzione.
Passano poche ore e cambia tutto: quegli stessi dati usciti dagli uffici comunali vengono negati dal sindaco Massimo Cilente: “Non è vero nulla, qua nessuno imbroglia. L’Aquila è ben attrezzata per evitare irregolarità , faremo tutte le verifiche del caso”.
Le somme non sarebbero state ancora erogate perchè non è arrivato un euro, sostiene Cilente, che poi precisa che le richieste di rimborso “per ora” si aggirano intorno alle 11.000.
Sarebbe difficile da capire come tutti i residenti possano aver fatto domanda d’indennizzo quando la quantificazione dei danni non è ancora stata compiuta.
Che ci sia parecchia confusione, lo testimoniano anche in Regione, dove si evidenzia che non solo cambiano i numeri di continuo, ma anche la strategia complessiva.
Ci sono ben 3 commissari che stanno per diventare 4, un po’ troppi, in effetti.
C’e il commissario all’emergenza abitativa ( Guido Bertolaso), quello al Centro storico ( il sindaco Cilenti), quello all’edilizia pubblica ( il governatore Chiodi) e tra poco quello ai Beni ambientali.
Ci sono zone soltanto sfiorate dalla scossa che tentano di entrare nei canali di contributi e sovvenzioni.
Il decreto approvato in Parlamento prevede finanziamenti solo per i comuni previsti nella “lista dei 49”, ma qualche escluso si lamenta.
In ogni caso la fotografia attuale dei terremotati è la seguente: 31.000 alloggiati nelle tende e 26.000 negli alberghi.
Le verifiche degli immobili portano attualmente a queste percentuali: il 52% degli stabili risulta agibile subito, il 14% agibile con piccoli provvedimenti, il 25% inagibile…
Per quanto riguarda il patrimonio culturale il 29% risulta agibile, il 14,5% agibile con provvedimenti, il 44,2% inagibile.
Le casette prefabbricate per non morire dal freddo non ci saranno tutte entro il 10 settembre come era stato garantito in un primo tempo.
Ora si parla di un 13.000 unità entro fine novembre… e le perplessità aumentano.
Attualmente si muore dal caldo ma a ottobre in Abruzzo farà un freddo bestiale…
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