IL RISIKO DELLA REGIONALI AGITA IL CENTRODESTRA: IL PROBLEMA NUMERO UNO È QUELLO DEL VENETO, CON LA VARIABILE ZAIA CHE MINACCIA DI CORRERE CON UNA SUA LISTA, LA DUCETTA CHE VUOLE IMPORRE IL “SUO” SENATORE LUCA DE CARLO, LA LEGA CHE NON CI STA E FORZA ITALIA CHE PUNTA SU TOSI
ALTRA GROSSA ROGNA È LA CAMPANIA: FDI HA MESSO IN CAMPO IL VICEMINISTRO CIRIELLI
Appuntamento a pranzo. Mercoledì prossimo, Palazzo Chigi. Dopo settimane tempestose e nel bel mezzo dello tsunami dei dazi il centrodestra alle prese con spine grosse, dal Veneto alla Campania, convoca il tavolo della coalizione per fare il punto sulle prossime elezioni regionali.
Ci sarà la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, ci saranno i leader di Lega, Matteo Salvini, e Fi, Antonio Tajani, i due vicepremier, e ci sarà anche il capo di Noi Moderati, Maurizio Lupi.
I 4 sono chiamati a trovare un’intesa sui candidati della coalizione di centrodestra in Veneto, Campania, Puglia e Toscana, dove si vota in autunno insieme anche alle Marche. Un risiko non scontato. Dove si giocano partite di veti incrociati, destini personali.
E sarà anche un bel match d’immagine, per il centrodestra: se davvero il centrosinistra vincesse in 4 Regioni su 5 come sogna, per Meloni sarebbe un problema in vista delle politiche. Il Pd di Elly Schlein invece si rilancerebbe.
Le sfide più complicate per la destra sono Veneto e Campania. Nella prima regione il nodo è la successione di Luca Zaia. Governatore leghista da tre mandati, ora non può ricandidarsi, anche se ha a lungo sperato in una modifica della legge elettorale. FdI vuole candidare il parlamentare Luca De Carlo, Zaia spinge per una figura a lui vicina.
In Campania invece FdI spinge il viceministro Edmondo Cirielli, FI aveva ipotizzato l’eurodeputato Flavio Martusciello ora cerca altre figure civiche. Il punto è di tenuta politica della coalizione e si incrocia con le partite di governo. Nei giorni scorsi Zaia ha sferzato il centrodestra dicendo che naviga in acque torbide in Veneto.
Giovanni Donzelli di FdI sulla Campania ha rilanciato il viceministro Cirielli avvertendo FI: se dovessimo mettere le bandierine toccherebbe tutto a FdI.
Se non altro nelle Marche il candidato c’è già, l’uscente Acquaroli. In Puglia non si sa ancora chi potrà sfidare il probabile e avvantaggiatissimo candidato del centrosinistra Antonio Decaro, Pd. In Toscana dovrebbe toccare al sindaco di Pistoia Alessandro Tomasi, FdI. Ma Lega e FI non lo hanno ancora sdoganato. Scenario teso. Meloni lo sa bene.
(da La Repubblica)
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