IN ITALIA I PORTI NON SONO MAI STATI CHIUSI, SE NON NELLE BALLE CHE RACCONTA SALVINI
ANCHE PERCHE’ CHIUDERLI SIGNIFICHEREBBE FINIRE IN GALERA… LA MANIPOLAZIONE DELLE IDEE PASSA ATTRAVERSO L’ARTIMETICA DEGLI IMBECILLI
Ormai da mesi, il ministro dell’Interno afferma: “I porti italiani erano e restano chiusi”. Si tratta, inequivocabilmente, di una menzogna.
Non esiste un solo atto formale, un provvedimento legale, una misura del Consiglio dei ministri — insomma un atto di governo — che stabilisca la chiusura dei porti. E, infatti, il traffico marittimo è ininterrotto.
Navi mercantili, turistiche, militari e imbarcazioni di tutti i tipi e di tutte le stazze approdano sulle nostre coste (e anche natanti che trasportano merci di contrabbando, droga, armi ed esseri umani). Insomma, i porti italiani sono, fortunatamente, aperti — meglio: spalancati — ed ermeticamente serrati solo a una categoria: i fuggiaschi dalle guerre e dalle miserie, dai disastri umanitari e da quelli climatici.
E nemmeno questo è vero fino in fondo: appena cinque giorni fa, 73 migranti sono stati sbarcati nell’isola di Lampedusa da due motovedette italiane, una della guardia costiera e una della guardia di finanza.
E, poi, vanno considerate le centinaia di persone arrivate non più sui barconi, bensì sui barchini (termine diminutivo-vezzeggiativo che sembra voler attenuare la fatica di una traversata forse ancora più travagliata).
Dunque, l’affermazione “i porti italiani sono chiusi” è semplicemente una bugia grande come una casa.
D’altra parte, se ciò davvero avvenisse, si tratterebbe di una violazione della Costituzione italiana e di tutte le convenzioni internazionali sottoscritte dall’Italia: insomma, un atto fuorilegge.
La falsità delle parole del ministro dell’Interno, suona ancora più stridente perchè è altamente probabile che il governo italiano, entro pochi giorni o, al più, alcune settimane, sarà costretto a modificare drasticamente la propria posizione.
Se le condizioni di instabilità del territorio libico resteranno quali sono oggi o, com’è prevedibile, tenderanno a peggiorare precipitosamente, la chiusura dei porti non sarà solo un inganno ma si rivelerà anche una decisione totalmente velleitaria.
Sia chiaro: “gli 800mila migranti e libici pronti a partire per l’Europa”, come strumentalmente si dice in queste ore, rappresentano una ulteriore versione della retorica dell’invasione così frequentemente utilizzata per creare allarme sociale e ostilità di massa verso gli stranieri.
E, tuttavia, non c’è dubbio che ai tradizionali flussi migratori, favoriti dal bel tempo e dallo sfaldamento delle misure di sicurezza sulle coste libiche, si aggiungeranno i movimenti di fuga dalla guerra civile in corso in quel Paese. Dunque, le menzogne sono destinate a rivelarsi come tali: ed è necessario che questo avvenga.
Un paio di settimane fa, ed è solo un esempio, un assessore leghista della Regione Lombardia, con modi cortesi e sovrumano sprezzo del pericolo, ha affermato: “Quest’anno nel Mediterraneo è morto un solo migrante”. Ma non è vero. Anzi, è totalmente falso.
Dal primo gennaio al 18 marzo 2019, secondo i dati dell’ Organizzazione Internazionale per le Migrazioni, 153 persone sono morte tentando di raggiungere il nostro Paese. Secondo l’UNHCR nello
stesso periodo i morti in tutto il Mediterraneo sono stati 274, se si comprendono anche quelli della rotta spagnola e greca.
E quelli che mancano rispetto al “solo migrante” indicato dall’assessore leghista e imperiosamente ribadito da Matteo Salvini a Porta a Porta?
E quelli che sfuggono a una tale miserabile contabilità ? Quelle centinaia sottratte alla somma complessiva?
La manipolazione delle idee — diceva un grande poeta — passa attraverso l’aritmetica degli imbecilli.
(da “Huffingtonpost”)
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