IN RUSSIA PIU’ DI CENTO ARRESTI PER LE MANIFESTAZIONI PRO-NAVALNY, FERMATI ANCHE GIORNALISTI
RIMOSSI GLI OMAGGIO FLOREALI DEI CITTADINI CHE HANNO SFIDATO LE AUTORITA’ DEL REGIME
Un centinaio di persone sono state arrestate durante diverse manifestazioni in Russia in memoria dell’oppositore Aleksej Navalny, morto ieri in prigione.
Lo ha annunciato oggi l’ong OVD-Info. Secondo il conteggio pubblicato sul suo sito, “più di 101 persone sono state arrestate in dieci città”, soprattutto grandi centri urbani. Una sessantina sono state arrestate e detenute a San Pietroburgo, una quindicina a Niznij Novgorod e una decina a Mosca.
Già da ieri pomeriggio le autorità della capitale avevano messo in guardia i residenti da eventuali manifestazioni “non autorizzate” dopo l’annuncio della morte del principale oppositore del Cremlino. Ma in serata, in diverse città russe, la gente si è messa in fila per deporre fiori sui monumenti ai dissidenti politici, e già si parlava di arresti. Tra le persone portate via, anche giornalisti.
Gli stessi omaggi floreali a Navalny sono stati rimossi durante la notte da gruppi di persone non identificate mentre la polizia li osservava, come si vede nei video pubblicati sui social media russi. Una delle clip mostra delle persone che nella città siberiana di Novosibirsk infilano fiori rossi nella neve sotto l’occhio vigile della polizia che bloccava l’accesso a un monumento commemorativo con del nastro adesivo. A Mosca, durante la notte un gruppo di persone ha rimosso i fiori da un monumento commemorativo vicino alla sede del Servizio di Sicurezza Federale russo, mentre la polizia guardava. Ma al mattino erano comparsi altri fiori.
n Russia, qualsiasi critica pubblica al potere è punibile con il carcere. Aleksej Navalny, 47 anni, stava scontando una pena detentiva di 19 anni per “estremismo” in una remota colonia artica, in condizioni molto difficili. La sua scomparsa dopo tre anni di detenzione e un avvelenamento di cui ha accusato il Cremlino priva della sua figura di punta un’opposizione praticamente scomparsa, un mese prima delle elezioni presidenziali che dovrebbero cementare ancora una volta il potere di Vladimir Putin.
(da agenzie)
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