IN SICILIA 52 MILIARDI DI TASSE NON RISCOSSE IN 10 ANNI E APPALTI TUTTI IRREGOLARI
LA DENUNCIA DEL NUMERO UNO DI RISCOSSIONE SICILIA IN COMMISSIONE ANTIMAFIA…E POI STIAMO A LITIGARE CON LA UE PER 3 MILIARDI
Tutto nasce dalle dichiarazioni che Fiumefreddo, confermato lo scorso aprile alla guida dell’ente che gestisce la riscossione sull’isola, ha fatto mercoledì in commissione Antimafia.
Per prima cosa c’è il totale monstre dei tributi non riscossi negli ultimi 10 anni, quantificato in 52 miliardi di euro, 30 dei quali già prescritti.
Poi l’accusa ai Comuni — in testa Catania con 19 milioni, seguita da Messina, Siracusa e Palermo — che sono “i maggiori debitori” e fanno “resistenze fortissime”.
E la denuncia che “in Sicilia gli appalti pubblici, qualunque sia la stazione appaltante, si tengono con autocertificazioni relative alla cosiddetta regolarità fiscale” che “sono tutte false”.
Infine la “battaglia con alcuni deputati regionali che non pagavano e non erano perseguiti, anche per importi milionari”, ma questo era noto: lo scorso anno Fiumefreddo ha disposto il pignoramento delle indennità dei deputati dell’Assemblea regione siciliana, avendo scoperto che 64 membri su 90 avevano pendenze col fisco. L’avvocato ha parlato anche di “gestione opaca” per cui “il poveretto paga mentre si tendono a salvaguardare i grandi capitali“.
Da uno studio sui grandi evasori è emerso che le categorie interessate “erano dedite a ortofrutta, onoranze funebri, appalti, carni, settori infiltrati tradizionalmente da Cosa Nostra. Alcuni nomi sono famigerati e in testa alle evasioni ma nessuno li ha mai cercati, una situazione di sostanziale impunità “.
E ancora: “A Trapani la Riscossione da più di 15 anni non riesce a nominare un responsabile, all’ultimo hanno puntato la pistola e lasciò l’incarico”.
Ora servono misure straordinarie a salvaguardia dei 22 miliardi di euro a rischio di prescrizione, visto che 30 si sono già dissolti causa prescrizione.
Inutile sottolineare che tutti partiti si stracciano le vesti e invocano l’intervento delle Istituzioni (cioè loro).
Fingono di accorgersi solo adesso del degrado morale e politico che ha permesso questo scempio fiscale, salvo “coprire” da decenni il malaffare.
Si parla di intere zone della Sicilia controllate dalla mafia dove gli agenti della riscossione non possono neppure entrare per notificare una ingiunzione.
Ogni anno su 5,7 miliardi di tasse si riscuotono in media 400 milioni, pari all’8%.
C’è bisogno di aggiungere altro?
(da agenzie)
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