INCHIESTA PER LA CASA DI CARRAI A RENZI: TANTO PER CAMBIARE LA PROCURA DI FIRENZE VERSO L’ARCHIVIAZIONE
“LA FORME DELL’ESPOSTO NON CONSENTE INDAGINI APPROFONDITE”: PER IL PM DEL PORTO DELLE NEBBIE BASTA PER NON INDAGARE SUI FATTI CONTESTATI ?
Il pm fiorentino Luca Turco ha chiesto l’archiviazione dell’inchiesta sulla vicenda della casa in cui ha abitato l’attuale premier Matteo Renzi a Firenze, quando era sindaco del capoluogo toscano, presa in affitto dall’imprenditore Marco Carrai.
Lo ha reso noto l’avvocato Carlo Taormina che assiste Alessandro Maiorano, il dipendente comunale che aveva presentato un esposto in proposito.
Taormina ha fatto stamattina un lungo tour negli uffici giudiziari di Firenze “alla ricerca dei fascicoli perduti” e infine ha scoperto che all’ufficio gip pendono due richieste di archiviazione degli esposti presentati da Maiorano, il dipendente comunale che da anni indaga su Matteo Renzi, ipotizzando che l’ex presidente della Provincia ed ex sindaco di Firenze, oggi presidente del consiglio, abbia commesso reati fra cui peculato, corruzione, abuso d’ufficio, ricettazione.
Taormina, che assiste Maiorano, fatica un po’ ma alla fine riesce ad appurare che la procura ha chiesto l’archiviazione dell’esposto sulla casa di via degli Alfani 8 che Marco Carrai ha a lungo generosamente offerto all’amico Matteo e anche dell’esposto successivo, presentato nell’estate 2014, nel quale Maiorano chiedeva indagini su varie circostanze, fra le quali l’assunzione di Renzi nella società del padre cinque giorni prima della sua candidatura alla presidenza della Provincia (cosa che gli ha consentito per anni di scaricare sulle casse pubbliche l’onere del versamento dei contributi).
La procura spiega che l’iscrizione degli esposti a modello 45 (atti che non costituiscono notizia di reato) non consente accertamenti approfonditi.
Il che fa ritenere in teoria che possa aver aperto altri fascicoli di indagine e che gli accertamenti proseguano.
In ogni caso l’avvocato Taormina preannuncia che chiederà ai due gip cui spetta la decisione sulle archiviazioni di determinare l’iscrizione nel registro degli indagati di tutte le persone indicate negli esposti.
“Non siamo in conflitto con nessuno, vogliamo soltanto sapere la verità “, aveva dichiarato l’avvocato prima di entrare nel palazzo di giustizia.
Poi, mentre con Maiorano faceva il giro degli uffici, alla cancellata del palazzo di giustizia si è incatenato Maurizio Martigli, il pizzaiolo che nel gennaio scorso ha denunciato alcune presunte vicende di voto di scambio alle primarie del Pd del 2013. Secondo la sua denuncia il commercialista Fabio Giorgetti, attuale consigliere comunale del Pd, consegnò a lui e ad altri 50 euro più 15 per pagare la tessera del Pd, in cambio del voto a Matteo Renzi.
Martigli si è ritrovato indagato per calunnia perchè Giorgetti lo ha querelato. Per contro sostiene di non avere più notizie del suo esposto.
Franca Selvatici
(da “La Repubblica”)
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