INDAGATA PER INSULTI RAZZISTI DIRIGENTE DI FORZA ITALIA IN PUGLIA
LA TARANTINA ROMINA AXO E’ ANCHE CONSIGLIERA DELL’ORDINE DEGLI AVVOCATI … DEFINIVA “DI RAZZA INFERIORE” LA DONNA DOMENICANA CHE CONVIVEVA CON IL FRATELLO
L’avvocata Romina Axo, consigliera dell’Ordine degli avvocati di Taranto e responsabile provinciale del dipartimento marketing territoriale di Forza Italia, è indagata dalla Procura di Taranto per maltrattamenti in famiglia a sfondo razzista. Secondo l’accusa, messa nero su bianco dalla pm Rosalba Lopalco, l’avvocata ha maltrattato la convivente del fratello, una donna di origini dominicane, coprendola di insulti anche davanti alla figlia minore, definendola “di razza inferiore” e accusandola di essere “amante di narcotrafficanti”.
Secondo quanto riportato nel capo d’accusa della Procura, l’avvocata ha più volte pronunciato frasi offensive e discriminatorie all’indirizzo della ex cognata, dicendole di “essere una vergogna, dannosa per la sua attività politica in Forza Italia e per la sua attività professionale in qualità di consigliera dell’Ordine degli avvocati di Taranto”. La professionista avrebbe accusato la donna di “lasciare la figlia in mani straniere”, facendo riferimento alla cerchia di amici connazionali, e di essere “la rovina della sua famiglia”, dicendole inoltre di “aver messo al mondo figli come conigli per beneficiare dei vantaggi offerti agli stranieri”.
Nel capo di imputazione sono riportate altre frasi ingiuriose che l’avvocata Axo avrebbe pronunciato insieme col fratello nei confronti della donna, dalle accuse di essere collegata con “narcotrafficanti di cui era amante” a giudizi negativi sulla sua “razza”, definita come incline alla prostituzione, fino a qualificarla di “razza inferiore”.
Tra le accuse c’è anche quella di aver applicato sull’uscio di casa una telecamera per controllare i movimenti della donna, che viveva nell’appartamento accanto, “costringendola a una esistenza improntata alla sofferenza psicologica e alla umiliazione”.
La donna, inserita nel nucleo familiare fin dal 2013 e convivente fino al 2015, ha denunciato di aver subìto da parte del compagno maltrattamenti dopo la rottura del rapporto, ricevendo offese abituali con espressioni “con finalità di discriminazione e odio etnico” riguardanti le sue origini e il colore della sua pelle.
“Sei un gatto nero che porta solo sfiga”, una delle frasi riportate nel capo d’accusa nei confronti dell’indagato. E ancora, riferimenti a prostitute e alle “donne del tuo paese che si fanno mettere incinte per sfruttare gli italiani”.
(da agenzie)
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