INGANNATI: TENSIONE A BORDO DEL MERCATILE CHE RIPORTA I PROFUGHI IN LIBIA, IN VIOLAZIONE DELLE NORME INTERNAZIONALI
QUEL CAPITANO AL PRIMO PORTO CIVILE VA ARRESTATO E PROCESSATO: LA LIBIA NON E’ UN PORTO SICURO … I PROFUGHI ERANO IN ACQUE INTERNAZIONALI, L’ITALIA DOVEVA E POTEVA INTERVENIRE
Gli hanno detto che sarebbero sbarcati in Italia e quando hanno scoperto che invece Lady
Sharm, il cargo battente bandiera della Sierra Leone, li stava riportando a Misurata in Libia, sono iniziate le tensioni a bordo.
Secondo Alarm Phone i 100 migranti, che ieri avevano lanciato l’allarme a 50 miglia dalle coste libiche, dicendo che stavano congelando, sono “sotto choc” e si rifiutano di sbarcare.
Le comunicazioni però sono molto difficoltose: non ci sono giornalisti sul posto e mancano conferme ufficiali.
L’episodio ricorda quello della nave Nivin, quando a novembre scorso un gruppo di migranti si rifiutò per giorni di scendere e l’esercito libico decise di fare irruzione sull’imbarcazione.
Poco dopo la mezzanotte era terminato il trasbordo sul mercantile inviato da Tripoli in loro soccorso.
Le persone — tra cui venti donne e dodici bambini, uno dei quali potrebbe essere morto di stenti — sono state in balia del mare e del freddo per ore.
Ore di angoscia che sono terminate con l’invio dei soccorsi: in serata il mercantile dirottato sul posto dalla Guardia costiera libica ha raggiunto la carretta, cominciando ad imbarcare i migranti.
Parallelamente altri 47 migranti, salvati dalla ong Sea Watch, attendono di avere notizie sulla loro destinazione finale: “Sono terrorizzati” dal possibile ritorno in Libia. “Le loro condizioni di salute sono buone e stazionarie”, ha detto all’agenzia Ansa l’equipaggio, “ma ora a preoccupare sono le condizioni meteo in peggioramento“.
(da agenzie)
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