INSULTI RAZZISTI PER TUTTA LA PARTITA AL BABY CALCIATORE: LUI REAGISCE E VIENE ESPULSO
HA SBAGLIATO, DOVEVA ASPETTARLI SOTTO CASA
Per tutta la partita gli avversari lo hanno coperto di insulti razzisti.
Lui ha reagito, e a quel punto sono arrivate l’espulsione e le 5 giornate di squalifica, ma anche le scuse (immaginiamo quanto sincere) degli antagonisti.
È quanto successo a un 15enne calciatore del Bibbiena, formazione Allievi B del team casentinese, durante l’ultima partita di campionato.
A raccontare l’episodio è La Nazione, che riporta anche la presa di posizione della squadra baby-calciatore di origini senegalesi: “Il ragazzo ha sbagliato ma va tenuto conto anche delle provocazioni”.
Il riferimento è alla tentata aggressione operata dal ragazzo a fine partita, ai danni di uno dei calciatori avversari che lo avevano insultato sul rettangolo verde.
Un tentativo di farsi giustizia da solo, quello del classe 2003, che non è piaciuto all’arbitro, e che ha lasciato interdetto l’allenatore della squadra avversaria, l’Arezzo Football Academy, come raccontano i dirigenti del Bibbiena.
“Si è reso conto di quanto accaduto e a fine partita ha mandato i ragazzi che avevano pronunciato quelle frasi nel nostro spogliatoio per chiedere scusa – spiega Alberto Larghi, allenatore degli Allievi B del Bibbiena – sotto questo punto di vista nulla da dire al tecnico e alla società amaranto. Più che allenatori, io e il mio collega dell’Arezzo Football Academy, a questi livelli siamo degli istruttori che dobbiamo aiutare i ragazzi a diventare uomini”.
L’episodio sembra chiuso qui, ma poi ecco arrivare la stangata da parte della giustizia sportiva. Cinque giornate di stop, contro le quali però la società casentinese ha già annunciato di non voler presentare ricorso.
“Cosa ho detto al mio giocatore? Che anche lui ha commesso un errore – risponde Alberto Larghi – ho scritto un sms a tutti i miei ragazzi dicendo loro che avevamo vinto in campo ma perso la partita più importante, quella del comportamento. Anche se ci sono state delle offese una reazione del genere non può essere giustificata. Non si può pensare di risolvere ogni discussione ricorrendo all’uso della forza sul campo di calcio o nella vita quotidiana. Così si passa dalla parte del torto”.
Il tecnico dell’Arezzo Football Academy dopo aver condannato l’episodio ha imposto ai suoi ragazzi di visionare alcuni documentari e film perchè “spesso i ragazzi parlano senza sapere e oltre ad una punizione serve riflettere per comprendere e costruire una morale”.
Punti di vista che non cambieranno di una virgola l’atteggimento che sta dilagando in Italia: facile fare le scuse dopo, quando te le impone l’allenatore.
Il ragazzo ha sbagliato ad agire negli spogliatoi, dove c’erano testimoni.
(da agenzie)
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