INTERVISTA A CROCETTA: “IL PD VUOL METTERMI AL ROGOâ€
“HO RITENUTO INCANDIDABILE CRISAFULLI, ORA VOGLIONO FARMELA PAGARE”
“Perchè il Pd ce l’ha tanto con me? Non lo so, quando li faccio vincere questo non succede”. Rosario Crocetta, il governatore della Sicilia, è sotto processo: è finito nel mirino della Commissione di garanzia del Partito democratico.
Che oggi potrebbe decretare la sua espulsione. A denunciarlo, racconta, è stato Mirello Crisafulli.
Quello che la medesima commissione lo scorso gennaio definì incandidabile.
Lui però pensa pure di candidarsi al congresso. Una sfida.
Crocetta, ma che sta succedendo?
Pago lo scoperchiamento della questione morale in Sicilia. E non solo.
Cioè?
Quando ho fatto la Giunta, volevano che nominassi assessori lo stesso Crisafulli, il cognato di Francantonio Genovese, Franco Rinaldi (indagato anche lui, ndr) e Luigi Cocilovo, che qualche problema con la formazione ce l’ha, visto che è parte di alcuni progetti della Regione. E dunque sarebbe stato quanto meno inopportuno un suo incarico. Poi ho fatto prevalere il criterio che gli assessori non potessero essere deputati.
E ora che succede?
In un gioco quasi surreale potrei essere espulso dal Pd su indicazione dell’incandidabile Crisafulli.
Qual è la motivazione ufficiale?
Dicono che noi come Megafono siamo una specie di partito, incompatibile col Pd.
Non è vero?
È un progetto, un’idea. E per questo non volevo fare la lista: ma me lo chiesero Bersani, Zoggia e Migliavacca. Per le comunali, pure, me l’hanno chiesto tutti i sindaci. E adesso mi vogliono cacciare.
La motivazione reale?
Mentre mezzo Pd siciliano è indagato è più facile parlare dell’espulsione di Crocetta. Ma le pare normale voler buttare fuori me, che ho escluso dai progetti regionali persone che non lavoravano o addirittura detenuti col 416 bis? Le pare normale prendersela con chi cerca di affrontare la questione? In Sicilia per la comunicazione legata alla Regione spendiamo 160 milioni di euro l’anno, più che negli Usa.
Il Pd su questo che fa?
Non esprime neanche solidarietà . E ora mi condannerà al rogo.
Ma perchè tutto questo accanimento?
È una vita che mi vogliono cacciare. Negli anni ’70 non mi volevano perchè ero gay, ma dicevano che me ne dovevo andare perchè facevo parte del partito radicale. Ora hanno provato a impormi un rimpasto. Ma è possibile, avendo fatto la giunta il 2 dicembre?
Perchè non se ne va lei?
Vuole mettere la soddisfazione di essere condannato al rogo? E poi scusi: in Sicilia c’è il tesseramento bloccato da 4 anni. Le tessere sono in mano sempre agli stessi notabili. Il Pd abbia il coraggio di affrontare il cambiamento.
Insomma, lo fa per loro?
È una questione di igiene politica: decidano se nel Pd ci sta meglio Crisafulli o Crocetta. Ma non hanno le palle.
Wanda Marra
(da “il Fatto Quotidiano”)
Leave a Reply