INTERVISTA A FASSINA: “CONTINUERO’ A LAVORARE NEL PD, PER ADESSO…”
“LA POLITICA ECONOMICA DEL GOVERNO VA NELLA LINEA DI MONTI”…”LA RIFORMA DEL SENATO NON DA’ GARANZIE DEMOCRATICHE”
“Con i tagli e la cancellazione dell’articolo 18 torniamo all’agenda Monti: stagnazione, debito pubblico alle stelle e disoccupazione peggio ancora. Sono preoccupato. Intendo agire nel Pd per cambiare questa situazione, farò il possibile e per ora non ho un piano B”.
Stefano Fassina — quel Fassina chi? dimesso, ai tempi in cui era viceministro del governo Letta, dalla battuta di Renzi — sente addosso tutto il peso di un partito sfuggito di mano sulla via di Pontassieve (residenza di Renzi) verso una terza via, ma pure quarta, che di socialdemocratico e keynesiano per lui ha davvero poco: “Ci sono molti punti da correggere”.
Fassina, oggi sta con Barroso?
Barroso è un disco rotto, farebbe meglio a tacere considerati i risultati economici e sociali ottenuti dalla commissione europea nella sua gestione.
Quindi, sta con Renzi?
Sono molto preoccupato per la legge di stabilità , per le politiche economiche annunciate da questo governo. Vanno nella stessa direzione rigorista di Monti. Dobbiamo fare di tutto per cambiare rotta. E non solo sulle politiche economiche…
Che altro c’è?
La riforma del Senato non dà garanzie democratiche. Lo spazio di azione del Parlamento, il potere legislativo, non può essere limitato, ma la direzione mi pare quella invece.
… e poi la legge elettorale, per Prodi peggiore addirittura della legge truffa del 1953.
Già , il combinato disposto di tutto questo provocherebbe un deficit democratico preoccupante.
Come intende agire, dal Fassina chi? vi siete più parlati con Renzi? Avete rapporti?
Non sono rancoroso, la considero una storia passata ed è capitato di confrontarci. Mi aspetto molta attenzione da parte sua e da parte del governo. Alcune decisioni vanno riviste.
Se così non sarà , come sembra chiaro dalle intenzioni manifeste di Renzi?
Spero che si riconosca che il Partito democratico ha bisogno di tutti. Per ora lavoro a cambiare le cose, per cercare di eliminare quel deficit democratico e migliorare le politiche economiche. Un piano B non ce l’ho, per adesso.
Giampiero Calapa’
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