INTERVISTA AL NUMERO UNO DELL’AMA: “SPETTAVA ALLA MURARO CONTROLLARE GLI UOMINI DI PANZIRONI”
FORTINI: “ERA PAGATA COME DIRIGENTE E CONOSCEVA BENE I CAPI-IMPIANTO SCELTI DALL’EX AD COINVOLTO IN MAFIA CAPITALE”
«L’Italia è piena di persone che hanno fiducia nella magistratura il giorno dopo che hanno ricevuto un avviso di garanzia. Ma la fiducia bisogna averla prima, come dicono Davigo e Cantone. Io in Procura ci sono andato prima».
Daniele Fortini, presidente e amministratore delegato dimissionario di Ama, l’azienda capitolina dei rifiuti, in Procura ci è andato 14 volte dal suo insediamento, nel gennaio 2014, per presentare altrettanti esposti.
L’inchiesta in corso sul tritovagliatore di Manlio Cerroni a Rocca Cencia parte da una sua denuncia del maggio 2015.
Presidente, ce l’ha forse con l’assessora grillina all’Ambiente Paola Muraro?
«Rispondo semplicemente a gratuite aggressioni».
Ma l’assessora, che ha lavorato 12 anni per la stessa Ama che adesso attacca, sostiene di non avere alcuna responsabilità in quanto semplice consulente.
«È difficile sostenere questa tesi. La sua retribuzione era equiparata a quella di un importante dirigente e aveva incarichi di grande responsabilità : era addetta al controllo ambientale dei quattro impianti Ama, compreso il tmb di Rocca Cencia dove ha effettuato il blitz, concludendo che l’impianto è in condizioni vergognose. Muraro inoltre conosceva i capi impianto, prima che li assumesse l’ex ad Franco Panzironi, arrestato per Mafia capitale, attraverso la selezione di quella stessa commissione di cui alcuni componenti sono stati condannati nel processo Parentopoli».
Vari rumors dicono che stia per diventare direttore generale un vostro dirigente, Alessandro Muzi, che è stato direttore impianti, compreso quello di Rocca Cencia, dal 2009 al 2011
«Io non lo so, ma l’ingegner Muzi ha già firmato un accordo di risoluzione del rapporto di lavoro con Ama e il 31 dicembre prossimo sarà il suo ultimo giorno di lavoro».
Perchè?
«Perchè non ha più un suo ruolo nella macrostruttura aziendale ».
Presidente, perchè è andato in procura a denunciare il tritovagliatore di Cerroni, il ras dell’immondizia?
«Perchè l’ordinanza del 31 dicembre 2010 dell’allora governatrice del Lazio Renata Polverini per superare l’emergenza ordinava alla società “E. Giovi”, gestore della discarica di Malagrotta, di realizzare entro e non oltre 6 mesi un tritovagliatore presso Malagrotta. Allora, perchè il tritovagliatore è stato realizzato dal consorzio Colari e in zona Rocca Cencia? ».
Per questo da cinque mesi non porta più rifiuti al tritovagliatore di Cerroni?
«Perchè abbiamo cercato e finalmente ottenuto sostegno dagli impianti regionali e nel frattempo aggiudicato la gara europea al consorzio tedesco Enki, per portare 160mila tonnellate di rifiuti all’anno in Germania, risparmiando milioni di euro. E poi bisogna considerare un’altra cosa ».
Cioè?
«In autunno è prevista una visita della commissione ispettiva dell’Unione europea per verificare che la Regione Lazio, ancora in procedura di infrazione, abbia dato seguito alle richieste Ue. La commissione non potrà considerare la presenza del tritovagliatore come una risposta adeguata per trattare i rifiuti».
Perchè?
«Il tritavagliatore non è un impianto di trattamento e recupero dei rifiuti come il tmb perchè è una macchina che semplicemente separa rifiuti umidi da quelli secchi. Per questo il tritovagliatore di Cerroni non è e non potrà mai essere contenuto nel piano regionale rifiuti, come invece sosteneva l’assessora Muraro che mi chiedeva di utilizzarlo».
Ci spieghi meglio la differenza tra tmb e tritovagliatore.
«Nel tmb ci sono 28 giorni di stabilizzazione. Quello del tritovagliatore è un pretrattamento, una frullata di due minuti per ogni tonnellata. Secondo la legge italiana il tritovagliatore permette di cambiare i codici europei».
Sarebbe a dire?
«Che il rifiuto indifferenziato entra con un codice, 20.03.01, ed esce con un altro, 19.12.12».
Che significa?
«Che con il nuovo codice i rifiuti diventano speciali e possono essere avviati a recupero o a trattamento in altre regioni».
Ma anche Ama la prossima settimana farà partire il proprio tritovagliatore mobile.
«È vero. Ma quello di Ama è mobile, appunto, attivato solo per campagne semestrali».
Roma può farcela senza una discarica?
«Nel piano industriale di Ama non è prevista. Ma la Regione ha chiesto a Roma Capitale di localizzarne una di servizio entro settembre ».
Cecilia Gentile
(da “La Repubblica”)
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