INTERVISTA ALLA BIANCOFIORE: “SALVINI NON PUO’ DETTARCI LA LINEA: SENZA BERLUSCONI NON CONTA NULLA”
LA DEPUTATA BOCCIA RENZI, RIMANDA SALVINI E SUL QUIRINALE DICE: “L’UNICO CANDIDATO SAREBBE BERLUSCONI”
Salvini ha detto: «Berlusconi si chiarisca le idee o noi andiamo avanti da soli». Cosa rispondete?
«Certe dichiarazioni andrebbero maggiormente ponderate. Consiglio a Salvini, che stimo e mi è simpatico, di avere più rispetto per Berlusconi che ha portato la Lega al governo e resta l’ultimo Premier votato dagli italiani. Salvini non può dettarci la linea, lui sa bene che senza Berlusconi non può far niente, altrimenti andranno da soli anche alle elezioni locali».
Salvini però le alleanze a livello locale le vuole mantenere.
«Questo è un atteggiamento da democristiano, la politica dei due forni, che non credevo gli appartenesse».
Berlusconi sostiene da anni che bisogna riconquistare l’elettorato deluso di centrodestra. Perchè Salvini in pochi mesi è riuscito a conquistare una grossa fetta di quell’elettorato?
«Sui numeri si può discutere, in Emilia, ad esempio, ha preso meno voti rispetto alle Europee. Lui sta facendo una politica forte di destra e cavalca temi molto sentiti, soprattutto dalla fascia più debole. Salvini ingenera una speranza, noi ci siamo riusciti di meno. Per questo sostengo che Berlusconi debba tornare a fare il numero uno».
La strada dei Club Forza Silvio è quella giusta?
«Il problema di FI non è l’assetto organizzativo ma l’assenza di regole. Dentro il partito ci sono persone, sempre le stesse, che fanno 7/8 cose. Serve un programma politico, e Berlusconi si sta impegnando in prima persona, e regole che creino una giustizia interna. Il Congresso andrebbe anticipato dal 2016 al 2015 per eleggere una classe dirigente credibile che abbia fame di cambiare il Paese».
Il M5S continua a perdere i pezzi. Per Grillo siamo già ai titoli di coda?
«Perdono parlamentari perchè non hanno senso di appartenenza, in politica non si inventa nulla, conta il sacrificio quotidiano, bisogna stare tra la gente. Queste persone sono state improvvisamente catapultate in Parlamento. Non credo che Grillo sia alla frutta, è un esagitato e riesce ancora a far presa grazie alla crisi. Molti suoi parlamentari guardano al Pd, ormai lo dicono apertamente, è la pistola fumante che Renzi mette sul tavolo, ed è inaccettabile».
Il voto per il Quirinale sarà ancora più complesso per i dissidenti interni. Riuscirete a trovare un nome largamente condiviso?
«C’è bisogno di una guida autorevole perchè Renzi governa con i tweet, è inesperto e in grandi difficoltà . Il problema è capire l’obiettivo dei dissidenti, se la sfida per il Quirinale serve solo per aumentare il loro potere all’interno dei partiti allora è sciacallaggio. Se Renzi avesse veramente coraggio l’unico Capo dello Stato possibile per esperienza, capacità e rapporti internazionali sarebbe Berlusconi».
Eppure Berlusconi si è detto disposto a votare un candidato del Pd. Apertura strategica o segnale di debolezza?
«Un’apertura strategica, Berlusconi non si autopromuove ma garantirebbe pace e sviluppo al Paese e indirizzerebbe il governo Renzi verso la via giusta. Paradossalmente sarebbe più utile per il Pd che per noi. Purtroppo so che Renzi non avrà questo coraggio, ma figure autorevoli ce ne sono poche. Dal mio punto di vista rimane Draghi che nessuno boccerebbe. Oltre a Berlusconi, in subordine, ci sarebbe Martino».
Come giudica la Legge di Stabilità ?
«Renzi ha detto di aver tagliato 18 miliardi di tasse, in realtà nel prossimo triennio aumenteranno di 45 milardi. Non c’è traccia neanche della sbandierata spending review. Verrà aumentata l’Iva, anche sui pellet, l’accise sui carburanti. La Legge di Stabilità di Letta era più coraggiosa e con meno tasse, questa porterà a un’ulteriore contrazione dei consumi, praticamente il contrario del nostro programma. Renzi è debole e non contrasta le indicazioni dell’Ue».
Una previsione sul 2015: si andrà a votare?
«Credo di no, non ci sono le condizioni, non abbiamo neanche i soldi per fare le elezioni. La Grecia andrà al voto e questo creerà molti problemi in Europa. Detto ciò, non credo che Renzi arriverà fino al 2018. Sarebbe un atteggiamento umile da parte sua aprire a una grande coalizione così come hanno fatto in Germania. La Merkel non è stata più brava degli altri, ha semplicemente portato avanti, per due legislature, una grande coalizione che le ha consentito di fare le riforme».
Andrea Barcariol
(da “il Tempo”)
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