LA BCE STA AIUTANDO L’ITALIA: ACQUISTATI TRA 30 E 40 MILIARDI DI BTP IN UN MESE PER TENERE SOTTO CONTROLLO LO SPREAD
LE STIME DI GOLDMAN SACHS: IL 35%-45% DEGLI ACQUISTI DELL’EUROTOWER SONO STATI DI TITOLI ITALIANI… ALTRO CHE LAMENTARSI DELL’EUROPA
La Banca Centrale Europea ha acquistato “circa 30-40 miliardi” di titoli di Stato italiani in un solo mese, pari a circa il “35-45%” del totale degli acquisti effettuati dall’Eurotower tramite i suoi programmi, il Pspp e il nuovo Pepp da 750 miliardi annunciato lo scorso 18 marzo.
La stima, fornita da un report di Goldman Sachs, mette in evidenza un massiccio intervento della Bce a sostegno dei Btp italiani, presi particolarmente di mira da quando è esplosa l’emergenza Coronavirus.
E’ uno scostamento importante che va ben oltre la quota di partecipazione al capitale della Bce detenuta dalla Banca d’Italia (13%), ma tuttavia consentito proprio dall’ampia flessibilità del nuovo programma lanciato da Christine Lagarde.
Si tratterebbe, spiega la banca d’affari, del maggior accumulo mensile effettuato dall’Eurotower, quasi il triplo rispetto ai 13 miliardi di acquisti di bond al mese registrato del secondo trimestre del 2016.
Del totale, la Bce ha acquistato a marzo, attraverso la Banca d’Italia, 12 miliardi di titoli di Stato italiani tramite l’App, il ‘vecchio’ programma di quantitative easing.
A fine marzo il valore in bilancio dei titoli pubblici italiani acquistati nell’ambito dell’App – si legge nel bollettino economico di Palazzo Koch – “ammontava a 382 miliardi di euro, di cui 346 acquistati dalla Banca d’Italia”.
Durante l’International Monetary and Financial Commitee, ieri Lagarde ha ribadito che la Bce è impegnata “a fare tutto il necessario nell’ambito del suo mandato per aiutare la zona euro attraverso questa crisi”, anche ad “aumentare le dimensioni dei suoi programmi di acquisto e adeguarne la composizione”.
La mole di acquisti stimata da Goldman Sachs lo conferma. Dopo l’iniziale sbandata di Lagarde con la sciagurata frase “non siamo chi per chiudere gli spread”, la Bce ha quindi implementato il suo intervento a sostegno dei titoli italiani.
Nell’ultimo mese lo spread ha avuto diverse fiammate che gli acquisti della Bce hanno contribuito in modo decisivo a raffreddare. L’ultimo aumento marcato è quello seguito all’Eurogruppo del 9 aprile quando il differenziale tra titoli di Stato e bund tedeschi ha visto un aumento, a cavallo della pausa pasquale, di più di 40 punti in due soli giorni.
In Italia il dibattito politico si è impigliato sul Mes, con ripercussioni anche all’interno della maggioranza tra Pd e M5S, ma a detta di diversi investitori si tratta di uno strumento comunque insufficiente ad affrontare la crisi.
Al di là di come verrà disegnata (durata, scadenze, condizionalità ecc) la nuova linea di credito Covid, le sue risorse (36 miliardi) potranno essere impiegate solo per le spese sanitarie, ben poca cosa rispetto al crollo del Pil atteso e che già nel primo trimestre – stima Bankitalia- ha subito una caduta del 5%.
Nell’attesa che il Consiglio Ue approvi il pacchetto di contromisure per l’emergenza Covid, l’Italia si ritrova in una condizione già vissuta: far affidamento sulla solita Bce. Il nuovo programma di acquisti da 750 miliardi, tuttavia, non è eterno.
(da “Huffingtonpost”)
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