LA BECERODESTRA LEGHISTA DI BUCCI NEGA IL PATROCINIO AL GAY PRIDE, NONOSTANTE IL PARERE FAVOREVOLE DELL’ASSESSORE
RAPPRESENTANO DEGNAMENTE QUELLA DESTRA IPOCRITA, OMOFOBA DI GIORNO E CHE VA A TRANS DI NOTTE… UNIVERSITA’ E CONSOLATO USA CONCEDONO IL PATROCINIO
Quest’anno il Comune di Genova non darà il patrocinio alle iniziative organizzate dal coordinamento Liguria Rainbow: il Liguria Pride del 16 giugno e la ColorataCena del 17 maggio, per la giornata internazionale contro l’omofobia.
Ed è la prima volta che accade da quando la nostra città ospita queste iniziative in nome dei diritti delle persone lesbiche, gay, bisessuali e transgender.
Lo ha deciso la giunta Bucci e lo ha comunicato ieri al municipio Centro Est che, a sua volta, ha informato gli organizzatori.
Da quando, con questa amministrazione, l’iter per la concessione dei patrocini – anche non onerosi, come in questo caso – è stato accentrato a Tursi, infatti, i municipi devono adeguarsi. «Io non ho letto le motivazioni delle manifestazioni e, quindi, non posso dire se sarei stato d’accordo» commenta il presidente leghista del Centro Est Andrea Carratù (non aveva ancora chiesto a un esperto come suo cognato cosa doveva dire… N.D.R.)
A Tursi, invece, non avrebbe avuto problemi a concedere il patrocinio l’assessore Elisa Serafini, che non ha mai fatto mistero delle sue posizioni a favore dei diritti degli omosessuali: «Rispetto la decisione del sindaco che – osserva Serafini – è coerente con quanto affermato in campagna elettorale. Io, in accordo con lui, continuerò a dare disponibilità per celebrare le unioni civili, che sono poi il vero strumento di avanzamento dei diritti civili».
Però, visto che inizialmente, nella comunicazione del diniego arrivata agli organizzatori, il coordinamento Liguria Rainbow, c’era scritto che era stata Serafini a non dare il patrocinio l’assessore ci tiene anche a sottolineare che «quella decisione non è di mia competenza e quindi ho chiesto che fosse precisato che sul patrocinio al gay pride a me potevano chiedere un parere ed era un parere positivo».
Quando Bucci disse: «Il Gay Pride non riguarda tutti i genovesi» (come se le sue cazzate sulla multa ai poveri che rovistano nei cassonetti fosse condivisa dai genovesi.. N.D.R.)
Resta il significato politico della decisione: «Il Municipio ci ha fatto sapere che non avremo il patrocinio perchè il sindaco Bucci ha dato parere negativo, senza alcuna motivazione» riferisce Ilaria Gibelli, presidente del comitato Liguria Pride.
L’anno scorso Bucci era stato eletto dopo che la giunta Doria aveva già dato il patrocinio alle due iniziative, ma non aveva partecipato al Liguria Pride, facendo capire quale era la sua posizione.
E così quest’anno Palazzo Tursi si è allineato alla giunta Toti.
«Bucci aveva detto che sarebbe stato il sindaco di tutti ma, evidentemente – denuncia Gibelli – di tutti tranne che delle persone omosessuali, anche se al corteo dell’anno scorso eravamo in cinquemila».
Alle due iniziative, invece, ha già dato il patrocinio il Consolato degli Usa, mentre l’Università lo ha dato per la cena del 17 maggio.
«A questo punto il Liguria Pride – annuncia Gibelli – sarà una manifestazione politica, per protestare contro queste scelte e contro il clima che si respira anche in città ».
Liguria Rainbow: «Non ci hanno dato un motivo»
In una nota, il Coordinamento Liguria Rainbow ha ricordato che il Comune ha negato il patrocinio attraverso una comunicazione del Municipio Centro Est «che definire stringata o laconica è un eufemismo. Con quale motivazione non è dato saperlo, forse perchè non vi possono essere argomentazioni sensate ed è meglio non esprimere nero su bianco la propria insensibilità e intolleranza, per non doversi vergognare. Il “sindaco di tutti” ha una sua interpretazione personale della promozione del diritto alla dignità , una responsabilità ridotta quando si tratta di contrastare intolleranza e pregiudizio, bullismo e omofobia».
(da “il Secolo XIX”)
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