SI MUOVE FRANCESCHINI: “RIUNIAMO I PARLAMENTARI PRIMA DELLE CONSULTAZIONI, DISCUTIAMO”
LO STOP DI GUERINI: “VALE LA DIREZIONE DEL 5 MARZO, LINEA DI OPPOSIZIONE”… MARTINA MEDIA
“È da troppo tempo che stiamo in silenzio…”. Il Parlamento uscito dalle elezioni del 4 marzo ha preso corpo, dalle presidenze agli uffici di presidenza oggi all’ultimo step in aula alla Camera.
Di primo mattino, poco prima della seduta di Montecitorio, si riuniscono i 111 deputati del Pd e lì prende la parola Dario Franceschini. “È da troppo che non parliamo”, dice il ministro dei Beni culturali che chiede una discussione all’interno dei gruppi parlamentari democratici. “Riuniamo deputati e senatori prima delle consultazioni di Mattarella con i partiti”, è la richiesta che gela la parte renziana del partito.
Non è roba da niente. Franceschini non parlava dall’intervista al Corriere della Sera a metà marzo, in cui con sforzo molto ottimistico proponeva di fare di questa legislatura “una legislatura costituente”, mettendo insieme tutti intorno a un tavolo per modificare la legge elettorale, abolire il bicameralismo e tornare al voto.
Finora per il Pd ha prevalso nettamente la linea dettata da Matteo Renzi la notte della debacle elettorale: “Stiamo all’opposizione”. E su questa linea la direzione nazionale dem ha votato compatta (ad eccezione dell’area Emiliano) il 5 marzo scorso.
Ecco, Franceschini pensa che sia tempo di cominciare a rimescolare le carte, quanto meno ad aprire una discussione tra tutte le anime del partito, finora silenti rispetto all’Aventino che è stato deciso da Renzi ma accomodato da tutti. Perchè quelle stesse anime sono molto in fermento, impegnate in una discussione interna che fino a oggi non ha raggiunto i media.
L’uscita del ministro alla riunione dei deputati quanto meno stappa il dibattito interno. Con quali esiti, ancora non è chiaro.
Per la parte più vicina all’ex segretario Renzi non c’è molto da discutere. “Vale la direzione del 5 marzo”, avrebbe risposto Lorenzo Guerini nella riunione di gruppo. “E la direzione ha deciso che stiamo all’opposizione”. Semmai “dovremmo discutere però di come stare all’opposizione”, è la linea di Andrea Orlando, leader della minoranza interna che ieri ha eletto una propria esponente, Anna Rossomando, alla vicepresidenza del Senato.
Messa così, sembrerebbe che la richiesta di Franceschini non abbia seguito. Eppure non è così.
Nella riunione del gruppo di questa mattina, guidata dal neocapogruppo Graziano Delrio, è stato il reggente Maurizio Martina ad assumersi il compito di mediare, aprendo di fatto alla possibilità di convocare i gruppi di Camera e Senato prima che Mattarella inizi il suo giro di consultazioni sul governo con i partiti, mercoledì.
La riunione dunque molto probabilmente si farà martedì prossimo. Anche se i renziani restano convinti che la sede deputata a discutere sia la direzione nazionale, che si è riunita subito dopo il voto e a caldo ha deciso di stare all’opposizione.
Ecco, Franceschini pensa il quadro sia in movimento, che siano successi dei fatti dal giorno della sconfitta elettorale, che il Pd non possa esimersi dall’interrogarsi su quanto gli sta succedendo intorno.
Condizione essenziale: mantenere unito il gruppo, cruccio di Franceschini ma in questa fase anche di tutti gli attori Dem in campo.
Per il resto, il passo compiuto oggi dal ministro dà fiato a quanti nel Pd ricevono gli sfoghi di colleghi pentastellati che chiedono un aiuto per evitare l’accordo con Salvini-Berlusconi.
E certamente fa riemergere dalla polvere l’intervista di Walter Veltroni al Corriere della Sera, rilasciata qualche giorno dopo quella di Franceschini: “Il Pd dialoghi con il M5s sotto la regìa di Mattarella”.
Per ora Renzi sbarra la strada, numeri alla mano, convinto di poter controllare il grosso dei gruppi parlamentari.
A Franceschini e quanti nel Pd si interroghino sul ‘dove porti l’Aventino’ serve avere tutti i deputati e tutti i senatori, per non spaccare il partito. Da oggi, alla vigilia delle consultazioni al Colle, inizia la sfida interna, rimandata dal 4 marzo.
(da “Huffingtonpost”)
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