LA CONSIGLIERA RAI BORIONI: “SALINI STRAVOLGE L’AZIENDA, A RISCHIO TRASMISSIONI CORAGGIOSE COME REPORT E PETROLIO”
“LA RIFORMA LEGA-M5S HA SOLO MOLTIPLICATO LE POLTRONE AI PARTITI”… “FA PIU’ ASCOLTI PROTESTANTESIMO CHE IL PROGRAMMA DI FRECCERO IN PRIMA SERATA SU RAI DUE”
La Rai dei direttori di rete – dei sovrani di RaiUno, RaiDue e RaiTre – potrebbe non esistere più. Questi super direttori, che tuttora fanno il buono e il cattivo tempo nei loro canali, forti anche del budget per la spesa, scenderanno molti gradini.
Il Piano industriale dell’ad Fabrizio Salini li declasserà a semplici “coordinatori di palinsesto”.
Questi coordinatori – per realizzare il mosaico del palinsesto tv – dovranno pescare i programmi dentro alcuni “serbatoi”, nove Direzioni che saranno suddivise per generi televisivi (come l’intrattenimento, le fiction e i film, le serie tv, i ragazzi, i documentari).
“Quello che era a destra andrà a sinistra, quello che è sopra finirà sotto”, dice ora sconsolata Rita Borioni, consigliera della Rai in quota progressista, “la televisione di Stato, che già mi sembra discretamente fuori controllo, rischia il caos vero”.
Salini modificherà il baricentro della Rai, che da verticale (le reti tv al comando) diventerà orizzontale, con le 9 Direzioni suddivise per genere a fare da nuovo pilastro dell’azienda. Funziona così anche in Francia. Ora potrebbe funzionare anche da noi.
“Le 9 Direzioni segnano, intanto, una moltiplicazione degli incarichi. Soluzione che risveglierà gli appetiti dei partiti, mai troppo sopiti. I 9 direttori, aggiungo, dovrebbero avere una conoscenza estrema dell’azienda per prenderne le redini e farla funzionare. Il mio pronostico è uno solo: finiremo nel caos. E temo poi un effetto contagio”.
Effetto contagio?
“Oggi può capitare che una persona incapace sia nominata alla guida di una rete tv. L’inetto finirà con il penalizzare il suo canale e solo il suo canale. Ma se un incapace dovesse finire alla guida di una delle Direzioni di genere, quella supponiamo dedicata ai film, allora l’intera offerta aziendale ne risentirà drammaticamente. I nostri film, ogni giorno, saranno pessimi. Uno scenario da brivido”.
Ci sarà anche una Direzione per i programmi di approfondimento giornalistico?
“Putroppo sì. E anche questa cosa mi allarma discretamente. Oggi i programmi di approfondimento godono di una sostanziale autonomia editoriale. E questo ha permesso alla Rai di eccellere nel giornalismo di approfondimento e d’inchiesta: penso a Petrolio, a Report. Mettere tutti i programmi sotto la vigilanza di un unico direttore significa imbrigliare le trasmissioni più scomode e coraggiose”.
Poteva andare anche peggio.
“Poteva succedere che tutti i programmi finissero sotto il controllo dei direttori dei telegiornali, che tante volte sembrano avere nei partiti i loro veri editori. Almeno questa l’abbiamo sventata”.
La Rai finalmente avrà un canale in lingua inglese, per descrivere l’Italia al mondo.
“Finalmente, certo. Ma il Piano dell’ad Salini mette questo canale sotto l’ombrello sbagliato. Il canale avrà come editore una società controllata dalla Rai, che è RaiCom. Si tratta della nostra società a più forte vocazione commerciale. Trovo questo innesto dunque assai innaturale e preoccupante”.
Il programma Grillo c’è in onda una volta e quindi una seconda, su RaiDue. Il caso Sfera Ebbasta scelto come giurato di The Voice, e poi cassato dall’ad Salini. La gestione del direttore del canale, Carlo Freccero, con tutti questi incidenti, la allarma?
“Houston, abbiamo un problema. Su RaiDue c’è del bello e c’è del nuovo. Ma – lo diceva Rossini – quello che è nuovo non è bello, quello che è bello non è nuovo”.
Gli ascolti, poi..
“Lunedì, il programma di Lucci – Lucci incontra Funari – ha fatto meno ascolti di Protestantesimo. Trasmissione che ammiro, per carità . La circostanza conferma però che abbiamo un grande grande problema”.
Carlo Freccero, una scelta personale dell’ad Salini.
“Salini si è fatto prendere la mano dall’entusiasmo, ma ha commesso un errore di grammatica industriale. Non si nomina un direttore di rete per un solo anno. Freccero andrà via dopo soli 12 mesi dal suo insediamento. Non si ingaggia una figura apicale senza poi pagarla”.
Freccero è pensionato, dunque lavora gratis
“Non ci si dimentica di chiamare davanti al cda i direttori di rete perchè tengano le loro audizioni sul progetto editoriale. Voglio bene a Freccero, ma nessuno sa dove stia andando, come e perchè”.
(da “La Repubblica“)
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