LA FACCIA DI BONAFEDE QUANDO GLI DICONO CHE ANCHE “GLI INNOCENTI FINISCONO IN CARCERE”
A OTTO E MEZZO LA GIORNALISTA TIRA FUORI I DATI UFFICIALI E IL MINISTRO RIMANE BASITO … AVEVA APPENA DETTO CHE GLI INNOCENTO NON VANNO IN CARCERE, MENTRE SONO STATE 27.000 LE VITTIME RISARCITE DALLO STATO
L’intervista di Alfonso Bonafede a Otto e Mezzo ha lasciato molti spunti di discussione. Si è parlato, moltissimo, delle dimissioni di Luigi Di Maio dal ruolo di capo politico del Movimento 5 Stelle, ma è stato dato anche ampio spazio al tema che divide ancora la maggioranza di governo: quello della prescrizione.
La giornalista de La Repubblica, Annalisa Cuzzocrea, ha esposto i dati degli innocenti in carcere in Italia dal 1992 e il ministro della Giustizia rimane di sasso, con un volto allibito.
«Ogni tanto pensa agli innocenti che finiscono in carcere?», chiede la giornalista al ministro della Giustizia. E lui replica scuotendo il capo: «Gli innocenti non finiscono in carcere».
Peccato che Annalisa Cuzzocrea abbia sottomano i dati delle persone che, dal 1992 hanno ricevuto un rimborso per via degli errori giudiziari che li hanno portati a scontare una pena prima di esser dichiarati innocenti.
Come sottolinea la giornalista, infatti, dal 1992 al 2018 sono state risarcite oltre 27mila persone dallo Stato italiano.
Il motivo? Erano innocenti, ma sono finite lo stesso in carcere. Un dato poco confortante per chi porta avanti da anni la battaglia per l’abolizione della prescrizione. La mozione di Cuzzocrea si basa su dati. Perchè se è vero che il blocco della prescrizione (secondo l’ultimo testo in discussione nel Consiglio dei ministri) dovrebbe scattare dopo il primo grado di giudizio, ma al tempo stesso questo non è una garanzia di giustizia al cento per cento.
(da agenzie)
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