“LA FOTO DELL’AMERICANO BENDATO E AMMANETTATO PUO’ RENDERE NULLO L’INTERROGATORIO”: INTERVENGONO I PRESIDENTI DELL’UNIONE CAMERE PENALI
I SOVRANISTI CHE ESULTANO SONO SERVITI… E ORA ASPETTIAMOCI LA REAZIONE DEGLI STATI UNITI… HA RAGIONE LUCA BIZZARRI: “PIU’ PERICOLOSI DEI CATTIVI SONO GLI SCEMI”
“La foto dell’americano portato in caserma bendato e con i polsi legati dietro la schiena? E’ una cosa di una gravita’ straordinaria. Uno Stato che vuole far rispettare le sue leggi, che vuole essere forte e credibile anche nei confronti di chi e’ sospettato di averle violate, deve lui per primo rispettare le regole. Se non si comprende questo concetto non si va da nessuna parte”.
L’avvocato Giandomenico Caiazza, presidente dell’Unione delle Camere penali, non ha dubbi e in una intervista all’Agi spiega: “Chi in queste ore sta sostenendo quella foto, giustificando l’operato di chi ha agito in quel modo nei confronti del cittadino americano (Natale Hjorth, ndr) prima della sua deposizione, sta facendo un danno al carabiniere che ha perso la vita e a chi vorrebbe che venisse fatta giustizia al pià presto. E’ un gesto da ottusi e da stupidi. Perchè un atto istruttorio, sia esso una confessione, una testimonianza o un interrogatorio, se svolto con modalità che coartano la libera determinazione di una persona deve essere dichiarato nullo. Anche se poi quelle dichiarazioni dovessero essere confermate in una fase successiva”.
Intanto anche la Camera penale di Roma, attraverso il suo presidente Cesare Placanica, interviene sulla polemica scaturita dalla foto di uno dei ragazzi americani portato in caserma bendato e ammanettato, con le braccia dietro la schiena, all’indomani dell’omicidio del vicebrigadiere Mario Cerciello Rega.
“Con riferimento alla violenza posta in essere nei confronti di un indagato, affidato alla custodia dello Stato — commenta l’avvocato Placanica — abbiamo preso atto dell’apertura immediata di una indagine penale e anche disciplinare. Bene. Ne attenderemo, seguendola con attenzione, l’esito. Non siamo e non diventeremo ora forcaioli. L’indagine, però, valuti anche gli aspetti più inquietanti. Siamo in presenza di un fatto unico? Cosa ci fa una benda in una stazione dei carabinieri?”.
Stupisce il silenzio sulla vicenda della ministra della Difesa Elisabetta Trenta, del ministro della Giustizia Alfonso Bonafede e dell’altro vicepremier Luigi Di Maio. Certamente è una casualità che appartengano tutti e tre al MoVimento 5 Stelle.
(da “NextQuotidiano”)
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