LA GRECIA SORPRENDE TUTTI: CRESCE DELLO 0,8% NEL SECONDO TRIMESTRE
SYRIZA SI SPACCA ANCORA, ATENE VOTA IL PIANO DI SALVATAGGIO
Il Pil greco cresce a sorpresa nel secondo trimestre con un +0,8% sui 3 mesi precedenti messo a segno nonostante il durissimo negoziato con i creditori e malgrado le attese di una flessione dello 0,5% da parte degli economisti.
Su base annua l’incremento è del 1,5%.
L’istituto statistico ha anche rivisto in meglio le stime per i primi 3 mesi dell’anno, in stagnazione rispetto al -0,2% stimato in precedenza.
I parlamentari greci hanno cominciato a discutere nelle commissioni parlamentari il nuovo accordo con i creditori internazionali che questa sera sarà poi votato dall’assemblea parlamentare.
“Il calendario è serrato e siamo costretti a questa procedura di emergenza”, ha detto Gerasimos Balaouras, deputato di Syriza, avviando la discussione.
Il deputato ha ricordato che la Grecia deve rimborsare giovedì prossimo 3,4 miliardi di euro alla Bce e punta, con il voto sul terzo piano di salvataggio del paese, a ottenere una prima rata degli aiuti, che oscillano tra gli 80 e gli 86 miliardi di euro nei prossimi tre anni.
Dopo le commissioni parlamentari, il disegno di legge sarà discusso in seduta plenaria con i 300 parlamentari, con il voto previsto in tarda serata.
Il governo di Alexis Tsipras dovrebbe ottenere l’approvazione del piano grazie anche ai 106 voti dei principali partiti di opposizione, ma sarà chiamato di nuovo a confrontarsi con l’ala minoritaria del suo partito, contraria alle nuove misure di austerità , con diverse defezioni tra i deputati di Syriza, come già avvenuto nelle scorse votazioni di luglio.
Il portavoce del governo di Atene non esclude un voto in autunno.
“È noto – afferma in un’intervista televisiva – che alcuni parlamentari di Syriza non voteranno a favore dell’accordo” e che “un governo che non ha una maggioranza per governare non può andare lontano”.
Sulle divisioni dentro Syriza il portavoce chiarisce che “è possibile che in futuro si possa cercare il modo di ottenere un nuovo mandato popolare… Questo accadrà quando avremo una valutazione sulla possibilità di indire nuove elezioni”. Tsipras ha già deciso che Syriza terrà un congresso straordinario dopo il dibattito parlamentare.
L’ex ministro dell’energia greco, Panagiotis Lafazanis, che guida l’ala radicale di Syriza, ha annunciato la creazione di un nuovo movimento politico anti-piano di salvataggio.
In un documento siglato da Lafazanis e da altri 11 esponenti del partito del premier Tsipras, i ribelli hanno preannunciato la creazione di “un movimento unitario che risponderà alla necessità della popolazione in termini di democrazia e giustizia sociale”.
La lotta contro il nuovo memorandum of understanding “inizia da subito con la mobilizzazione dei cittadini in tutti gli angoli del paese”.
Yanis Varoufakis, ex-ministro delle Finanze greco, continua a dire che non ci sono dubbi sul fatto che il nuovo piano di aiuti concordato da Atene con i creditori internazionali non è sostenibile: “non chiedete a me – ha detto in un’intervista alla Bbc – chiedete a Wolfgang Schaeuble, al board dell’Fmi, a chiunque ne capisca qualcosa dell’economia greca. Tutti vi diranno che l’accordo non può funzionare”.
Secondo Varoufakis, anche il suo successore alle Finanze, Euklidis Tsakalotos, è della stessa opinione. “Sono sicuro – ha previsto Varoufakis – che Schaeuble andrà al Bundestag e dovrà ammettere di fronte ai deputati che l’accordo non è sostenibile”.
Secondo il Financial Times, Wolfgang Schaeuble muoverà nuove obiezioni al terzo piano di salvataggio.
Nei giorni scorsi la Germania ha chiesto ad Atene di accettare un prestito ponte che consenta una negoziazione più accurata del nuovo piano di salvataggio, considerato da Berlino “insufficiente”.
Non è chiaro se una simile proposta verrà riproposta venerdì all’Eurogruppo. In ogni modo, secondo il Ft, Schaeuble, senza respingere quanto finora concordato tra Atene e i creditori, intende avanzare “alcune questioni aperte da indirizzare all’Eurogruppo”. Sono tre le sue principali obiezioni: la sostenibilità del debito greco, i possibili rinvii alle riforme e il ruolo del Fmi, che nei due precedenti salvataggi ha affiancato Bruxelles negli aiuti.
Schaeuble nota che alcune delle riforme concordate contengono alcuni rinvii ad ottobre e novembre per l’implementazione e altre “non sono ancora specificate”.
In un’intervista alla radio tedesca Deutschlandfunk il viceministro delle finanze tedesco, Jens Spahn, apre a una riduzione del debito greco, anche se continua a escludere un haircut.
“Quello che non è possibile è un haircut, ovvero rinunciare a una parte del debito, non previsto neppure dal trattato dell’Eurozona. Potrebbero esserci comunque riduzioni del debito attraverso un allungamento delle scadenze o periodi senza tassi di interessi, di questo si può parlare. L’abbiamo sempre detto”, ha affermato sottolineando “la grande disponibilità alle riforme e l’atteggiamento costruttivo” del governo greco che “si è dato molto da fare”.
Spahn ha comunque aggiunto che “la Grecia deve cambiare se vuole restare nell’Eurozona. E’ stato raggiunto molto, ma trovo del tutto naturale che si pongano domande e si valuti quanto realizzato” e come si voglia procedere, in particolare riguardo al fondo sulle privatizzazioni.
(da “Huffingtonpost”)
Leave a Reply