LA LEGA È A PEZZI: MENTRE SALVINI PRENDE SCHIAFFONI DALLA LEGA LOMBARDA (AL CONGRESSO LOCALE È FAVORITO MASSIMILANO ROMEO, ANTI-“CAPITONE”) LUCA ZAIA A “CHE TEMPO CHE FA” ATTACCA ALZO ZERO IL SEGRETARIO
“LO SPOSTAMENTO A DESTRA? C’È UNA LEGA DELLA POLITICA E UNA DEGLI AMMINISTRATORI. SONO CONVINTO CHE DOVREMMO RITARDARE COMUNQUE MOLTE SCELTE E CHE LA PARTITA IDENTITARIA SIA FONDAMENTALE. BISOGNA ESSERE PROGRESSISTI SU ALCUNI TEMI SENZA LASCIARLI A UNA SOLA PARTE POLITICA” … “LE FRASI DI VALDITARA SULLA VIOLENZA SULLE DONNE SONO STATE INOPPORTUNE”
«Qual è la convenienza di spostare la Lega così a destra?», chiede Fabio Fazio. E la risposta di Luca Zaia, ospite ieri di Che tempo che fa , sembra diretta a Matteo Salvini: «C’è una Lega della politica e una degli amministratori. Sono convinto che dovremmo ritarare comunque molte scelte e che la partita identitaria sia fondamentale. Bisogna essere progressisti su alcuni temi senza lasciarli a una sola parte politica».
Il governatore veneto, poi, ha parlato anche della legge sull’Autonomia: «La Consulta ha detto cose importanti, ma bisogna evitare mistificazioni. L’Italia non ha più il controllo di gestione, è una sfida interessante ed è ovvio che nessuno va lasciato indietro. C’è una questione meridionale e una settentrionale, ma siamo legati come gemelli siamesi». Il terzo mandato? «Non ho la più pallida idea. Per 11 mesi ho ancora la Regione Veneto».
“Su temi come questi, della violenza sulle donne, non ci vorrebbe polemica. Servirebbe una sorta di ‘no fly zone’. Le frasi di Valditara in quell’occasione sono state inopportune, anche se immagino il ministro non volesse essere inopportuno. Sicuramente eravamo davanti ad una ragazza ammazzata, da un ragazzo italianissimo”.
Così Luca Zaia, ha commentato, nel corso di ‘Che tempo che fa’, le frasi con le quali il ministro Valditara, in collegamento con la cerimonia di presentazione della ‘Fondazione Giulia Cecchettin’ aveva tracciato un parallelo tra l’aumento dell’immigrazione clandestina nel nostro Paese e i casi di violenza. “Guardavo le statistiche sul fenomeno dei femminicidi – ha proseguito Zaia – siamo ormai davanti ad un bollettino di guerra. Gino Cecchettin è un grande, e come Regione abbiamo detto subito che lo aiuteremo nelle attività della Fondazione”.
“Musk si è autodefinito ‘il Doge’ ? Si’, ma io sono quello vero”. E’ la battuta con quale il presidente del Veneto, Luca Zaia, ha risposto durante la puntata di ‘Che tempo che fa’ a Fabio Fazio che, ricordando come uno dei suoi soprannomi fosse quello del capo dell’antica Serenissima, ha chiesto a Zaia se avesse notato che anche Elon Musk, in una foto, si era ripreso sotto alla scritta “Doge”.
Sul suo futuro in politica, nel caso non venisse cambiate la legge sul massimo dei tre mandati prima delle prossime regionali, Zaia ha sostanzialmente tergiversato: ” non ne ho la più pallida idea, è fondamentale restare concentrati sull’oggetto sociale. Per 11 mesi ho ancora la Regione del Veneto, e io amo il Veneto”.
“Non è un’eresia parlare del premierato, penso che qualora accadesse dovranno essere sentiti i cittadini. Quanto al bilanciamento dei poteri cercheremo di capire quale sarà la proposta, perchè ad oggi non ce n’è una sulla quale si può discutere”.
Poi il tema del blocco dei due mandati per governatori e sindaci, che, allo stato attuale, gli impedirà di ricandidarsi per la terza volta alla presidenza del Veneto. “Nel mio ultimo libro – ha proseguito Zaia – parlo di quello che è già accaduto, dopo i referendum degli anni novanta, per i sindaci e i presidenti di Regione, con l’elezione diretta dei cittadini. una direzione giustissima”.
Cosa accadrà con la legge del massimo di due mandati ? “Non so dire onestamente, potrei dire – ha risposto – che negli anni cambierà la legge, perché è un’anomalia. Poi dovremo capire cosa accadrà con la Regione Campania, perché avendo recepito il blocco dei due mandati dopo averne fatti due il presidente se ne troverebbe quattro alla fine”..
Per Zaia infine “non c’è una contraddizione “tra autonomia ed eliminazione dei due mandati”, perché la possibilità di ricandidatura di sindaco e presidente di Regione “da’ stabilità, da’ modo di programmare. Dopodiché i cittadini sono sovrani. Nel suo contratto sociale Rousseau diceva che il popolo ti delega a rappresentarlo, quando non lo rappresenti più ti toglie la delega”.
(da Corriere della Sera)
Leave a Reply