LA MAPPA DEI CANTIERI D’ITALIA BLOCCATI DAI VETI GRILLINI
DA NORD A SUD, IL PAESE E’ PARALIZZATO
Le grandi opere come la Tav Torino-Lione, il Tap, il Terzo valico ancor più urgente dopo il crollo del Ponte Morandi. Ma anche strade, sottopassi, piste di aeroporto, ferrovie urbane, metropolitane, ponti. Tutti bloccati.
Tutti in attesa di approfondimenti, valutazioni, “project review”, analisi supplementari.
È l’Italia dei 5 Stelle che hanno giurato e spergiurato di bloccare i cantieri. Un’Italia che, da Torino a Messina, è come la Bella Addormentata.
Danilo Toninelli, il ministro ai Trasporti fresco di ultimatum dalla Francia sulla Torino-Lione, detta la linea comportandosi come se i cantieri non esistessero e ci fosse una carta geografica intonsa su cui decidere se aprirli o meno.
Ma non è il solo. Nei Comuni guidati da M5S, Roma, Torino, Livorno, piccoli Toninelli crescono.
NAPOLI
La Linea 6 della metropolitana di Napoli deve collegare Fuorigrotta a piazza Municipio. Ma una grata di ventilazione di quattro metri per quattro rischia di bloccarne i lavori. Il ministro M5S dei Beni culturali Alberto Bonisoli ha fermato il cantiere per la camera di ventilazione dopo un’interrogazione di alcuni parlamentari pentastellati. Il soprintendente di Napoli Luciano Garella, che aveva già dato parere favorevole alla realizzazione della grata, è stato convocato al ministero e, su input di Bonisoli, ha chiesto al Comune di sospendere i lavori e di valutare lo spostamento del cantiere nella vicina piazza Carolina, per evitare l’impatto della grata su piazza del Plebiscito. Ora il Comune lancia l’allarme sugli effetti della sospensione. Cantiere bloccato, lavori fermi, 98 milioni di fondi europei a rischio restituzione, pericolo risarcimenti da parte delle aziende, ritardi di almeno due anni che si accumulano sulla tratta della Linea 6 e allontanano le aperture delle stazioni pronte per il 2019
ROMA
Inaugurata l’archeostazione di San Giovanni, in realizzazione la gemella di Ambaradan, la talpa della metro C scava in direzione dei Fori Imperiali. Con l’avvento dei 5 Stelle in Campidoglio, però, non è ancora dato sapere con esattezza dove arriverà la tratta. I grillini, dopo mesi di silenzio, hanno promesso che la linea verde della metropolitana arriverà a piazzale Clodio. Forse oltre. Per ora, però, ci sono finanziamenti disponibili soltanto fino a piazza Venezia. Il M5S ha quindi cambiato idea: all’opposizione chiedeva di bloccare l’opera a San Giovanni per poi proseguire in superficie con un tram, ora propone di rispettare il programma originario. Fermi alle promesse, i romani attendono i primi atti formali della giunta grillina.
BRESCIA-VERONA
Il consorzio Cepav Due va avanti per la sua strada, seguendo l’iter tracciato nei mesi scorsi, dopo la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale della delibera Cipe che dà il via libera all’opera (24 marzo) e la firma del contratto con le Ferrovie per la realizzazione del primo lotto (6 giugno). Ma Toninelli in estate ha espresso dubbi su tutto quello che è alta velocità . E la pratica in questo momento è ferma al ministero per l’analisi costi/benefici. Si aspettava una risposta a breve ma non ci sono notizie e anzi sembra che tutto vada per le lunghe. Nel frattempo, Cepav Due continua ad andare avanti con i carotaggi, ha spedito lettere di esproprio ai proprietari dei terreni. Secondo il progetto preliminare, il tratto alta velocità Brescia-Verona prevede per la nuova opera circa 73 km di lunghezza e 2 interconnessioni con la linea esistente lunghe complessivamente circa 7 km.
VARESE, MILANO, BERGAMO
Opera voluta fortemente dalla Lega e portata avanti da Maroni, è stata ad un passo dal fallimento. Ora la nuova società , controllata da Milano Serravalle e quindi indirettamente dalla Regione, ha ribadito a metà settembre di voler portare a termine nel 2019 il tratto verso Bergamo e le due tangenziali di Como e Varese. Bisognerà trovare fondi e mutui privati, una ricerca che è attualmente in corso. Toninelli in commissione ambiente alla Camera non ha chiuso al completamento dell’opera difesa sempre dalla Lega ma non è prevista l’erogazione di ulteriori finanziamenti dallo Stato. La Pedemontana è un sistema viabilistico di circa 157 km, di cui 67 km di autostrada, 20 km di tangenziali e 70 km di viabilità locale.
TORINO
Si tratta di un sottopasso che deve collegare due corsi cittadini, Mortara e Vigevano, per alleggerire dal traffico l’incrocio con il nuovo passante ferroviario. Un tunnel profondo, che deve passare perpendicolare e sotto alla galleria dove passano i treni della linea ad alta velocità Torino-Milano. Una galleria che era prevista nel disegno pre-olimpico dell’area progettata, ma non realizzata per la mancanza di fondi. Il Comune a trazione 5 Stelle non vuole più chiedere i fondi.
TORINO
Si tratta di una galleria per alleggerire il traffico di uno degli accessi a Sud di Torino. Ora c’è una rotonda che nelle ore di punta e sovraccarica. Tra Torino e il Comune di Moncalieri c’era l’intesa, legata alla realizzazione di un centro commerciale nel Palazzo del Lavoro, di fare un sottopasso. Ora, con la giunta M5S, si torna indietro. Meglio una nuova rotonda a tre corsie con semaforo intelligente. Costo? 2,2 milioni.
VICENZA-TREVISO
È la superstrada a pedaggio di 94,7 km a nord dell’A4 che deve interconnettersi a tre autostrade (A4, A31, A27) attraverso le province di Vicenza e Treviso. Prevede 14 caselli. È la più grande opera a livello nazionale in cantiere – lavori affidati al Consorzio Sis – e interessa 36 comuni. La sua realizzazione è arrivata al 55% e i decreti di esproprio emessi e liquidati toccano l’80% del totale. Il M5S è contrario. Pochi giorni fa il ministro Danilo Toninelli, sfidando il potente governatore leghista Luca Zaia, ha ribadito di non aver mai dato alcun via libera a un’opera di quantomeno dubbia sostenibilità .
GENOVA
La Gronda è un nuovo tratto autostradale a Ponente di Genova fondamentale per liberare dal traffico il nodo autostradale cittadino, peraltro devastato dal crollo del Morandi e dunque, ora, anche interrotto. L’intervento comprende anche il parziale adeguamento dell’Autostrada A7 tra Genova Ovest e Bolzaneto. Ad agosto 2018 era prevista la conclusione del progetto esecutivo, ma non è ancora stato terminato. Da quel momento occorreranno 4 mesi per l’approvazione. Si prevedeva, per l’inizio del 2019, la pubblicazione del bando di gara. La durata dei lavori è stimata in dieci anni dall’apertura dei cantieri. Anche la Gronda è bloccata dal M5S per due motivazioni, oltre all’istruzione dell’indagine costi-benefici su questa grande opera, il M5S è di fatto contrario all’opera perchè a realizzarla doveva essere Autostrade con i denari derivati dall’allungamento della concessione e un lieve aumento dei pedaggi, ma il M5S ha avviato l’iter di revoca della concessione ad Autostrade.
BOLOGNA
Il progetto concordato tra le istituzioni locali e Autostrade prevede l’allargamento in sede portando le due carreggiate della A14 a tre corsie più emergenza, oggi 2 più emergenza, quest’ultima utilizzata come scorrimento in caso di traffico intenso (terza corsia dinamica regolata da pannelli). Il tutto da Borgo Panigale innesto con la A1 fino a San Lazzaro di Savena. Il M5S è contrario al progetto. Il confronto tra il ministro Danilo Toninelli e la Regione è in corso: il Mit ha chiesto tempo per le verifiche e l’acquisizione di documenti da Autostrade.
SASSUOLO
Questa superstrada a due corsie per senso di marcia deve collegare la dogana di Campogalliano sull’autostrada A22 del Brennero con Sassuolo cuore del distretto delle ceramiche. Lunga 14 chilometri. Danilo Toninelli si è riservato di decidere dopo aver esaminato il progetto esecutivo dell’opera nonchè il definitivo dell’annessa tangenziale di Rubiera.
PARMA
Un’autostrada di 85 chilometri che collegherebbe l’autostrada A15 Parma-La Spezia con l’autostrada del Brennero A22. Il corridoio, di cui è stato costruito un primo troncone in provincia di Parma, dovrebbe permettere di collegare il porto di La Spezia, l’Interporto di Parma e l’autostrada del Brennero. Il progetto è avversato da anni da M5S contrario. Lo stesso Danino Toninelli, quando non era ancora ministro, aveva sostenuto che un’alternativa seria e credibile, e molto meno costosa, c’è: la soluzione su rotaia.
ROMA
Opera strategica, pensata per fluidificare il traffico in entrata e uscita dalla Capitale in direzione di Fiumicino, cofinanziata dal Cipe e legata alla vicenda dello stadio della Roma (a sua volta bloccato dallàinchiesta della procura e dalle verifiche sull’iter richieste dalla sindaca Raggi al dipartimento Urbanistica e al Politecnico di Torino). Dopo quattro anni di rinvii, erano arrivati 28 milioni di euro dalla giunta capitolina. Poi l’esecutivo grillino ha ritirato la sua quota. La promessa è quella di reinserire i fondi in bilancio il prossimo anno. Un altro rinvio, in attesa di fare chiarezza sulla nuova casa dei giallorossi e sul business park di Tor di Valle.
TARANTO
Sull’Ilva i 5 Stelle promettevano la chiusura dello stabilimento e la riconversione dell’area. Luigi Di Maio da ministro dello Sviluppo economico ha invece confermato la vendita del più grande siderurgico d’Europa alla ArcelorMittal che si impegna a riassumere più di 10mila dipendenti dei 14mila attualmente impiegati nello stabilimento. Sono già state definite le procedure per l’esodo incentivato di parte dei dipendenti. Chi va via otterrà 100mila euro lordi. Quanto agli investimenti, serviranno tra l’altro per coprire i parchi minerali (380 milioni di euro) e ammodernare le cokerie (250 milioni di euro). Nello stabilimento si passerà da 6 a 8 milioni di tonnellate d’acciaio prodotte all’anno. 1,8 miliardi di euro (la cifra spesa da ArcelorMittal per rilevare lo stabilimento) — 2,4 miliardi di euro gli investimenti ambientali e industriali programmati.
SICILIA
A2A, colosso energetico delle municipalizzate della Lombardia, ha acquistato l’ex centrale elettrica di San Filippo del Mela, sulla fascia tirrenica del Messinese, e ha presentato un progetto di riconversione per realizzare un termovalorizzatore. La Sicilia da anni è in emergenza rifiuti e sono state realizzate solo discariche, in gran parte private, senza alcun impianto alternativo. L’impianto della A2A avrebbe consentito di smaltire circa 400mila tonnellate di rifiuti l’anno. Il Movimento 5Stelle ha guidato la protesta contro questo impianto e qualche settimana fa il governo Conte ha dato lo stop definitivo al progetto, nonostante il ministero dell’Ambiente avesse dato parere positivo nel 2017. “Lo stop del Consiglio dei ministri all’inceneritore della Valle del Mela è un fatto epocale e una vittoria del governo del cambiamento”, ha detto la capogruppo del Movimento all’Ars, Valentina Zafarana.
MELENDUGNO
Si tratta di un gasdotto lungo 900 chilometri che dalla frontiera greco-turca attraversa Grecia e Albania per approdare sulla spiaggia di Melendugno. Il gasdotto dovrebbe essere completato entro il 2020 e trasporterà fino a 10 miliardi di metri cubi di gas all’anno in tutta Europa, quantità di energia necessaria per coprire i fabbisogni di 7 milioni di famiglie. Il gas arriverà dal giacimento azero di Shah Deniz. Attualmente circa l’80 per cento del progetto è stato portato a termine. Restano da completare i lavori sulla spiaggia di Melendugno e il relativo allaccio del gasdotto allo snodo più vicino della rete Snam (che fa parte del consorzio Tap, insieme a Bp, Socar, Fluxys, Enargas e Axpo) che si trova a Mesagne. Il Movimento 5 Stelle si è dichiarato da sempre contrario, anche in campagna elettorale. 4,5 miliardi di euro (costo del tratto che attraversa Grecia e Albania e approda in Italia).
FIRENZE
È almeno dagli anni ’80 che si discute di una nuova pista dell’aeroporto di Firenze in grado di evitare il problema dei dirottamenti causa vento e di liberare alcuni quartieri del capoluogo dai sorvoli a bassa quota. Ora il progetto, che prevede una pista parallela all’autostrada A11 e una nuova aerostazione con 2.200 posti di lavoro attivabili e un milione di passeggeri in più (da 2,5 a 3,5) è arrivato alla fase finale: il magnate argentino Eurnekian, che ha comprato lo scalo di Firenze e quello di Pisa nel 2014, attende solo l’ultimo ok della conferenza dei servizi per partire coi lavori, che lo Stato dovrebbe finanziare con circa 150 milioni. Il ministro Toninelli, d’accordo con i 5 Stelle toscani, ha però espresso dubbi: “Ci sono tante perplessità in relazione alle traiettorie di volo molto vicine al centro storico, occorre riflettere sulla migliore integrazione con lo scalo di Pisa” ha già avvertito. Anche un bel pezzo della Lega toscana è d’accordo. E la conferenza dei servizi prevista per il prossimo 9 novembre anzichè dare l’ok finale potrebbe sollevare altri problemi tecnici facendo slittare ancora l’opera.
LIVORNO
Grande caos anche sulla cosiddetta Darsena Europa, l’ampliamento del Porto di Livorno. «La Darsena Europa è un problema da risolvere. Come Movimento Cinque Stelle siamo favorevoli al porto di Livorno. Ma con un progetto di darsena “light”. La nostra idea? Spostare i finanziamenti di 12,5 milioni di euro all’anno previsti dalla Regione e dirottarli per gli interventi di messa in sicurezza idraulica del territorio e per gli interventi sulle strade provinciali che stanno franando” dichiarò la scorsa estate il capogruppo del M5S in consiglio regionale Giacomo Giannarelli. E la Darsena, che per più di metà dovrebbe essere finanziata da privati, è da allora finita nell’elenco della “project review” sulle grandi opere annunciata da Toninelli. Il sindaco grillino di Livorno Nogarin è però favorevole alla versione finale del progetto, per ora bloccato.
FIRENZE
Il progetto ha una storia decennale: l’idea di un tunnel ferroviario di 7,5 chilometri che attraversi Firenze da sud a nord, da Campo di Marte a Castello, con una nuova stazione interrata vicina al centro, risale alla fine degli anni ’90. E le prime gare d’appalto agli inizi degli anni 2000. Le indagini della magistratura e il crac delle ditte titolari dei lavori — anche l’ultima, Condotte — hanno fin qui rallentato enormemente i cantieri, che sono comunque partiti. Il Comune, la Regione e i pendolari sono favorevoli perchè se i treni ad alta velocità andassero sotto terra i binari di superficie potrebbero liberarsi per i treni metropolitani. Il nodo fiorentino dell’Alta velocità trova ora però al governo uno dei suoi primi e più fieri oppositori, l’avvocato e ministro della giustizia Alfonso Bonafede, che iniziò la sua carriera politica proprio nei comitati No Tav con una class action. E ora Toninelli potrebbe suonare il de profundis: L’opera è vista da molti impattante sul punto di vista delle bellezze storiche e naturalistiche dell’area e consentirebbe un risparmio sulla tratta Roma-Milano di appena 5 minuti.
PIACENZA
Si tratta di 57 chilometri di galleria per collegare la Francia all’Italia, tunnel dove passerebbero i treni ad alta velocità tra i due Paesi. Dodici chilometri sono in Italia. Sarebbe il cuore della nuova linea ad alta velocità , tagliando i tempi di percorrenza e potendo incrementare il traffico che oggi passa dal tunnel del Frejus, realizzato nell’800 e non più adeguato. Congelata dai M5S: il Def prevede infatti il riesame da parte del governo.
BRENNERO
La Galleria di Base del Brennero è una galleria ferroviaria di 55 km in piano che collegherà Fortezza (Italia) a Innsbruck (Austria). In prossimità di Innsbruck si interconnetterà con la circonvallazione ferroviaria esistente ed assumerà un’estensione totale di 64 km, divenendo così il collegamento sotterraneo più lungo al mondo. I lavori, affidati all’Ati Strabag/Salini-Impregilo, sono iniziati nel settembre 2014. Attualmente sono operativi quattro cantieri: due in Italia e due in Austria. Il ministro Riccardo Fraccaro, plenipotenziario M5S in Trentino Alto Adige, ha chiesto il 20 ottobre di fermare i lavori del tunnel del Brennero perchè i costi superano i benefici dell’opera.
VERONA-PADOVA
La prosecuzione della linea ad alta velocità /alta capacità Brescia-Verona. Include il nodo di Vicenza. Fortemente voluta dalla Regione e dagli industriali veneti è parzialmente progettata e finanziata. L’iter più avanzato è quello della tratta Verona-Bivio Vicenza: il progetto definitivo, 2,7 miliardi di euro, è stato approvato. Ma il no di M5S è categorico. La Tav Verona-Padova è inutile. La soluzione alternativa è il potenziamento della linea esistente. Non vogliamo opere dai costi altissimi e che non servono ai cittadini ha dichiarato Luigi Di Maio. E Danilo Toninelli, nel Def, làha inserita tra le opere sotto esame.
GENOVA
Il Terzo valico dei Giovi è una nuova linea ad alta capacità veloce che consentirà di potenziare – anzi, dopo il crollo del ponte Morandi, di sbloccare – i collegamenti del sistema portuale ligure con le principali linee ferroviarie del Nord Italia e dell’Europa. L’opera ha l’obiettivo di trasferire consistenti quote di traffico merci dalla strada alla rotaia. La linea, lunga 53 km, di cui 36 in galleria, interessa 14 Comuni delle province di Genova e Alessandria, e collegherà Genova a Tortona superando la cornice appenninica, con una galleria di valico di 27 km e con pendenza massima del 12 per mille. I lavori, iniziati nel 2012, dovrebbero terminare nel 2022. L’opera è stata realizzata per oltre il 30%, il ministro Danilo Toninelli ha bloccato i fondi per finanziare il quinto lotto, già stanziati, per istruire un’indagine costi-benefici dell’opera e valutarne il completamento o il blocco. I lavoratori (3000 posti a rischio tra Liguria e Piemonte) minacciano di occupare i cantieri. I 6,2 miliardi di euro sono suddivisi in 6 lotti, di cui 4 già finanziati (4,4 miliardi di euro).
FINALE-ANDORA
Il raddoppio ferroviario è necessario per supportare l’unico tratto della linea Genova Ventimiglia che viaggia su un unico binario. Per avviare i lavori occorrono, almeno, 300 milioni e la Regione Liguria chiede da tempo, al ministero delle Infrastrutture l’avvio dell’opera, per superare un collo di bottiglia nei collegamenti delle persone e delle merci verso il confine. A mettere l’opera sotto la lente d’ingrandimento del governo è stato, mercoledì, in commissione Infrastrutture della Camera, un documento che riportava un elenco di cinquanta opere infrastrutturali su cui si davano prescrizioni. Tra questi, come ha denunciato la parlamentare Raffaella Paita, Pd, c’è il raddoppio della ferrovia Finale-Andora, di cui, nel documento, il governo stabiliva di effettuare uno ìstudio di fattibilità e lo spostamento a monte dell’opera. Ma l’opera possiede già la progettazione definitiva e ha bisogno soltanto dei denari per partire. E, per di più, lo spostamento a monte è previsto dallo stesso progetto.
LIVORNO
Nel 2010 la Regione e il Comune firmarono un accordo per costruire un nuovo ospedale nella zona di Montenero. Il sindaco 5 Stelle Nogarin già in campagna elettorale e poi una volta nominato si è sempre opposto al progetto, facendo poi saltare la vecchia ipotesi. La sua idea era quella di ristrutturare il vecchio ospedale per padiglioni che si trova nella città . Dopo scontri e discussioni, ad agosto ci si è dati quattro mesi per “approfondire” di realizzare nell’area Ex Pirelli, attigua all’ospedale, un nuovo blocco di degenze e poi di ristrutturare i padiglioni più recenti del vecchio ospedale. L’idea è di far partire i finanziamenti nel 2020.
(da “La Repubblica”)
Leave a Reply