LA MELONI CACCIA DA FDI CHI NON HA VOTATO PER LEI: MA NON VOLEVA ALLARGARE IL PARTITO?
LA NOVELLA EPURATRICE SEGUE IL CONSIGLIO DI CHI HA MANDATO I MARO’ A SCORTARE LE NAVI PRIVATE…. INTERVIENE ANCHE FINI
Il giorno dopo l’esito dell’assemblea della Fondazione AN che ha visto prevalere di misura l’asse Meloni-Gasparri-Matteoli-La Russa sui “quarantenni”, le polemiche tra gli schieramenti non si placano.
Il portavoce di “Prima l’Italia” Marco Cerreto denuncia che “è partita in queste ore un’incredibile manovra di commissariamento dei dirigenti territoriali di Fratelli d’Italia che hanno aderito o sostenuto la mozione dei quarantenni nell’assemblea della Fondazione di Alleanza Nazionale”.
Cerreto fa pure i nomi: ” Marcella Amadio è stata revocata come portavoce della federazione di Livorno (dove Fdi non ha nessun altro riferimento, al punto da essere costretta a nominare al suo posto il coordinatore regionale Torselli). Arturo Meo è stato commissariato alla federazione di Avellino e l’ing. Fulvio Campagnolo nella federazione di Caserta, dove era stato eletto appena un anno fa portavoce in un congresso unitario. L’On.le Luciano Schifone è stato rimosso dalla carica di vice coordinatore della Regione Campania.”
E conclude chiedendosi : “E’ questo il tanto sbandierato allargamento che il partito di Giorgia Meloni si è impegnato a realizzare con la Fondazione di An ?”
O forse è l’esplicazione di quanto La Russa aveva annunciato al termine dell’assemblea: “Non faremo prigionieri”.
Oggi interviene anche Gianfranco Fini su Liberadestra: “«La verità incontestabile e sotto gli occhi di tutti, anche di chi in malafede afferma il contrario, è che oggi c’è, tra chi votava An e quindi anche tra chi ne faceva parte, il desiderio di una politica di Destra molto diversa da quella di Giorgia Meloni».
Fini continua: “La questione è sempre la stessa, il confronto è tra chi vuole una destra aperta e autonoma nella sua specificità culturale e chi la preferisce chiusa, autoreferenziale e di fatto subalterna oggi a Salvini come ieri a Berlusconi».
E aggiunge: “Quando An indicò Giorgia Meloni quale vicepresidente della Camera e poi quale ministro, anche lei era convinta di ciò. Oggi ha cambiato opinione ed è lecito, ma non può pensare che tutti siano disposti a farlo in modo così disinvolto».
Fini conclude respingendo il «neo-nazionalismo egoista che ha bisogno di nemici, meglio ancora se occulti, da indicare come cause dei problemi italiani: l’euro, la dittatura di Bruxelles, gli immigrati invasori» .
Leave a Reply