LA MELONI TUONA CONTRO L’AUMENTO DELLE ACCISE NEL 2021 MA DIMENTICA DI QUANDO HA VOTATO PER AUMENTARLE PER SEI VOLTE
OTTO AUMENTI IN 16 ANNI, DI QUESTI, SEI AUMENTI INTRODOTTI DAL GOVERNO BERLUSCONI (CON LA MELONI MINISTRO)
A dicembre Giorgia Meloni non festeggia solo la tradizione del presepe (almeno dalla sua “famosa” svolta presepista) e del Natale negato ai bambini italiani dai soliti poteri forti pagati dal Grinch.
Dall’anno scorso a dicembre la leader di Fratelli d’Italia celebra anche un’altra ricorrenza: l’aumento delle accise sui carburanti. O meglio: la lamentela perchè per l’ennesima volta il governo non ha dato retta al partito della Meloni e ha aumentato le accise.
Ad esempio il 22 dicembre 2018 la Meloni andava all’attacco del governo (gialloverde) che aveva previsto un aumento delle accise di 400 milioni di euro nel 2020.
«Tanto perchè dovevano essere cancellate nel primo consiglio dei ministri», il commento sarcastico della leader di FdI, che però evitava accuratamente di menzionare chi aveva fatto quella promessa: Matteo Salvini, quando ancora era alleato della Meloni durante la campagna elettorale.
Oggi la Meloni ha rispolverato questa sua battaglia stagionale andando all’attacco dei «tassatori seriali di PD e M5S che hanno letteralmente TRIPLICATO le accise sui carburanti a partire dal 1° gennaio del 2021».
Ora che nessuno ne parli è falso, visto che la notizia è sulle agenzie di stampa e sui giornali. Che poi il costo della benzina possa aumentare della cifra indicata dalla Meloni lo si vedrà con la prossima manovra di bilancio, quella che magari verrà fatta dal governo di centrodestra a fine del 2020.
Quello che è certo è che oggi la Meloni dovrebbe lamentarsi dell’aumento delle accise che non è stato evitato dal suo alleato Salvini.
Ma con lui a quanto pare gli accordi sono ancora possibili
Quest’anno la Meloni non può purtroppo usare la storia delle accise «considerate un bancomat dai governi di sinistra» perchè il ricordo della manovra del Popolo voluta da Lega e MoVimento 5 Stelle è ancora troppo vivido.
Si sta affievolendo invece quello delle accise aumentate dai governi di centrodestra. Perchè se c’è una costante della politica italiana è che tutti, da Salvini a Renzi, promettono di abbassare il costo dei carburanti e poi quando vanno al governo fanno l’esatto contrario.
Perchè come ricordava Dario Montrone sul Fatto Quotidiano dal 2001 al 2013 sono state introdotte 8 accise sui carburanti.
Di queste 8 sei sono state volute dai governo guidati da Berlusconi.
In particolare nel 2009 Berlusconi ha aumentato il prezzo dei carburanti «di 0,005 euro nel 2009 per la ricostruzione de L’Aquila, di 0,007 euro nel 2011 per il finanziamento alla cultura, di 0,04 euro sempre nel 2011 per l’emergenza immigrati provenienti dalla Libia e di 0,009 euro ancora nel 2011 per far fronte all’alluvione che colpì Liguria e Toscana».
In quel governo il ministro per la gioventù era proprio Giorgia Meloni.
Un’altra accisa da 0,082 euro fu introdotta dal Governo Monti con il cosiddetto “Salva Italia”. Non solo Giorgia Meloni votò la fiducia alla nascita dell’esecutivo presieduto da Monti ma votò a favore anche del Salva Italia.
Insomma: tutti i governi hanno aumentato le accise sulla benzina, compresi quelli sostenuti da Giorgia Meloni.
Qualcuno potrebbe ricordarglielo?
(da “NextQuotidiano”)
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