NAVE GREGORETTI: SALVINI HA VIOLATO IL DECRETO SALVINI, NON RISPETTA NEANCHE LE LEGGI CHE HA VOLUTO LUI
LA GREGORETTI E’ UN NAVIGLIO MILITARE E L’ART 53 DEL DECRETO SICUREZZA PREVEDE CHE NON SI POSSA LIMITARNE O VIETARNE L’INGRESSO…COME DARSI DA SOLO LA ZAPPA SUI PIEDI IN UN DELIRIO DI ONNIPOTENZA
Matteo Salvini, nella sua qualità di ministro, ha abusato dei suoi poteri «privando della libertà personale 131 migranti di varie nazionalità a bordo dell’unità navale “B. Gregoretti” della Guardia Costiera italiana dalle ore 00:35 del 27 luglio 2019 sino al pomeriggio del successivo 31 luglio 2019».
Questo c’è scritto nell’atto di accusa del tribunale dei ministri di Catania contro l’ex titolare del Viminale. Una vicenda che ha molti punti di contatto con quella della Diciotti, quando il MoVimento 5 Stelle salvò il Capitano da una questione giudiziaria molto complicata regalandogli l’immunità .
Anche in questo caso infatti non parliamo di una nave che appartiene a una Organizzazione Non Governativa, ma a un vascello italiano che appartiene alle nostre forze militari.
La Gregoretti è una nave della Guardia Costiera che sicuramente stava in quel momento svolgendo un servizio governativo.
In quanto unità della Guardia Costiera è senza dubbio naviglio militare in quanto la GC è inquadrato quale Corpo specialistico della Marina Militare.
Non c’è dubbio quindi che la nave rientri nella definizione di “naviglio militare” e quindi non c’è motivo di vietarne il transito o la sosta nè di tenere a bordo i migranti perchè è evidente che una nave dello Stato italiano non può essere considerata complice degli scafisti.
Eppure Salvini lo ha fatto e in questo modo potrebbe aver violato una legge che dovrebbe conoscere bene.
Ovvero il Decreto-legge 14 giugno 2019, n. 53 noto anche come “Decreto Sicurezza Bis” prevede che il ministro dell’Interno con provvedimento da adottare di concerto con il Ministro della difesa e con il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti e informato il Presidente del Consiglio «può limitare o vietare l’ingresso, il transito o la sosta di navi nel mare territoriale, salvo che si tratti di naviglio militare o di navi in servizio governativo non commerciale».
Insomma secondo questa interpretazione Salvini avrebbe violato la legge che lui stesso ha scritto.
In più, la chiusura del porto di Augusta ad un’unità navale della GC dovrebbe essere avvenuta di concerto con i ministri Toninelli e Trenta (e dopo aver informato Conte). Se questa procedura non è stata rispettata allora si tratta di un atto illegale.
Se è stata rispettata allora anche Toninelli e Trenta avrebbero violato le disposizioni dell’articolo 1 del DL Sicurezza Bis.
Intanto però è anche necessario ricordare come è finita la storia della nave Gregoretti. È finita esattamente come tutte le altre storie di Salvini che chiude porti a vanvera. Mentre gli altri erano stati distribuiti nei paesi europei — tra cui la Germania — una cinquantina di migranti, fra i 116 sbarcati oggi dalla Nave Gregoretti al porto di Augusta, sono stati accolti presso la struttura “Mondo Migliore” di Rocca di Papa.
Lo rese noto all’epoca la Cei. “In tal modo la Conferenza Episcopale Italiana, tramite Caritas Italiana, si è impegnata con proprie risorse professionali ed economiche a corrispondere a una richiesta del ministero dell’Interno alla Chiesa Italiana di farsi carico dell’ospitalità , dell’accoglienza e dell’assistenza — anche legale — di queste persone”, si leggeva in una nota.
Anche nell’agosto 2018 alcuni migranti, dopo il solito braccio di ferro, erano stati trasferiti a Rocca di Papa. E qualcuno soltanto nell’occasione si rese conto che la cittadina, a dispetto del nome, si trovava in Italia e non in territorio vaticano.
La Gregoretti partì proprio per un salvataggio.
Durante la navigazione, la nave della Guardia costiera dovette soccorrere un altro gruppo di 91 migranti che era stato segnalato da pescatori tunisini. Sembrava dunque pacifico che dovesse far rotta verso l’Italia, Lampedusa o le coste della Sicilia, dopo aver ottenuto il Pos. Ma così non è stato.
L’allora ministro Salvini ha chiamato in causa l’Ue e qualche ora dopo un portavoce della Commissione aveva fatto sapere che la richiesta di redistribuzione avanzata dall’Italia era arrivata e che, «come ha già fatto in molti casi simili in passato, ora prenderà contatti con gli Stati membri in tal senso».
Ma lui continuò lo stesso la sceneggiata a fini elettorali.
(da “NextQuotidiano”)
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