PROCESSATE SALVINI: IL M5S ANNUNCIA CHE VOTERA’ SI’ ALL’AUTORIZZAZIONE A PROCEDERE
“BLOCCARE I MIGRANTI SULLA DICIOTTI SERVI’ A SCUOTERE L’UE, NEL CASO DELLA GREGORETTI FU UN ATTO DI PROPAGANDA DI SALVINI”
Bloccando a bordo della nave Gregoretti della Guardia costiera italiana 131 migranti Matteo Salvini ” nella sua qualità di ministro dell’Interno, ha abusato dei suoi poteri”. E’ questa la motivazione con la quale il tribunale dei ministri di Catania chiede, per la seconda volta, al Senato di autorizzare il processo all’ex ministro dell’Interno contestandogli il reato di sequestro di persona.
Il ministro degli Esteri Luigi Di Maio e capo dei Cinque Stelle annuncia: “Voteremo l’autorizzazione a procedere”. E spiega, durante la trasmissione Porta a Porta: “Quando un anno prima bloccammo la Diciotti, era perchè l’Europa non ci ascoltava. Facemmo la voce grossa e poi riuscimmo ad ottenere la redistribuzione in altri Paesi europei. Un anno dopo, la redistribuzione funzionava, quindi il blocco della Gregoretti non fu un’azione decisa dal governo, ma dal ministro dell’Interno Salvini. In questo caso l’interesse pubblico prevalente non c’era, fu un’azione personale, tanto che dopo li fece sbarcare. Noi voteremo contro l’interesse pubblico prevalente”.
I giudici del tribunale dei ministri di Catania, infatti, completata la loro istruttoria, sono giunti a conclusioni opposte a quelle del procuratore Carmelo Zuccaro che, come nel precedente caso della nave Diciotti, avevano chiesto l’archiviazione dell’indagine a carico di Salvini. E adesso toccherà proprio a Zuccaro formulare comunque il capo di imputazione e chiedere l’autorizzazione a procedere alla giunta delle immunità di Palazzo Madama che già a gennaio scorso aveva negato il nullaosta al processo.
I tempi però sono cambiati. E Salvini lo sa. “Voglio vedere se i Cinque Stelle voteranno come nel caso Diciotti, visto che è esattamente la stessa fattispecie”, si chiede oggi cercando di ‘stanare’ gli ex alleati.
Allora il Movimento si divise, lanciò poi una consultazione su Rousseau, dove il 59% votò per salvare l’alleato leghista.
L’ex ministro, inoltre, rischia un analogo epilogo anche per il caso della nave dell’Ong spagnola Open arms, fatta sbarcare ad agosto grazie all’intervento della Procura dopo 19 giorni in mare e un duro pugno di ferro nel governo gialloverde.
Nell’atto notificato a Salvini, che come sempre lo ha reso pubblico, i giudici del tribunale dei ministri circoscrivono i giorni in cui si sarebbe compiuto il reato dal 27 al 31 luglio, cioè il lasso di tempo in cui la nave Gregoretti che aveva preso a bordo 131 naufraghi salvati in parte da un peschereccio di Sciacca in parte da un gommone, è rimasta bloccata nel porto di Augusta senza che il Viminale desse l’autorizzazione allo sbarco nell’attesa che la commissione europea trovasse i Paesi disposti a farsi carico dell’accoglienza dei migranti.
“In particolare – scrivono i giudici – il senatore Matteo Salvini, nella sua qualità di ministro, ha violato le convenzioni internazionali in materia di soccorso in mare e le correlate norme di attuazione nazionali non consentendo, senza giustificato motivo, al competente Dipartimento per le libertà civili e immigrazione di esitare tempestivamente la richiesta di Porto sicuro presentata formalmente dalla sala operativa del centro di ricerca e soccorso di Roma il 27 luglio. Salvini ha bloccato la procedura di sbarco dei migranti così determinando consapevolmente l’illegittima privazione della libertà personale di questi ultimi costretti a rimanere in condizioni psicofisiche critiche a bordo della nave Gregoretti ormeggiata al porto di Augusta fino al pomeriggio del 31 luglio”. Il tribunale dei ministri contesta a Salvini il reato aggravato perchè commesso da un pubblico ufficiale e con l’abuso dei poteri inerenti alle funzioni esercitate ma anche per essere stato commesso in danno di minori.
(da agenzie)
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