LA “NOTTE NERA” DI ROMA: DEFICIT A 10 MILIARDI
VELTRONI LASCIA ROMA CON UN BUCO PAZZESCO, MA PAGAVA 800MILA EURO PER LA VIGILANZA SUI DIVI DI HOLLYWOOD E 200MILA EURO DI FACCHINAGGIO PER PORTARE LE VALIGIE
Dopo settimane di smentite, reazioni, tensioni, attese, minacce di bancarotta e voci di commissariamento, il neosindaco di Roma, Gianni Alemanno, ha snocciolato i dati ufficiali del buco che ha trovato nel bilancio del Comune. Un deficit di 9.762 milioni di euro, certificato dalla Ragioneria Generale dello Stato e quindi “ineludibile” come ha sottolineato il Sindaco. Per la precisione si arriva a questa cifra sommando il debito totale a fine 2007 di 8,15 miliardi di euro, gli investemienti previsti nel triennio 2008/2010 e i 660 milioni per il completamento della metropolitana. A parte rimane il debito strutturale: 1,089 miliardi di euro. Al di là della gazzarra inscenata in Consiglio comunale dalla Sinistra che accusa la maggioranza di “dati gonfiati”, lo stesso ex assessore al bilancio d’era veltroniana, Marco Causi, ammette: “Relazione fatta con onestà e competenza”. Molti si chiedono come sia stato possibile arrivare a un buco del genere, senza che se ne sapesse nulla. “Dati occultati” denuncia Alemanno e sulla vicenda sta indagando la Corte dei Conti, per cercare di individuare i responsabili di anni di malgoverno e sperperi, ma anche di investimenti sbagliati e scelte poco oculate. Sotto accusa anche le Municipalizzate cittadine che hanno contribuito in larga misura al dissesto finanziario, circa 127 milioni per l’Ama e oltre 100 milioni per il trasporto pubblico locale.
Il Governo, di fronte alla prospettiva che al Comune mancassero persino i soldi con cui fare fronte al pagamento dei mutui contratti, è intervenuto con una anticipazione di 500 milioni, giusto per dare un minimo respiro alle casse esangui della città e al contempo ha nominato Alemanno commissario staordinario per il ripianamento del deficit. Il sindaco ha dichiarato che “in questi anni c’è stata l’incapacità di gestire un vero processo riformista della struttura della città . Senza federalismo fiscale, senza poteri speciali per Roma capitale, è stata gestita come un normale Comune”.
Fa veramente meditare come, mentre il passivo aumentava ogni anno a dismisura, la Giunta Veltroni abbia speso, per la Festa del Cinema, 29 milioni di euro in due anni. E non si fa neanche più in tempo a cancellare quello di quest’anno, per il quale ormai risultano stanziati 1,5 milioni di euro. Quest’anno, inoltre, vista la cattiva pubblicità della manifestazione, salteranno pure molti sponsor .
Il regista Pasquale Squitieri fu il primo a paragonare il “Festival del Cinema” all’inutile pachiderma della Fao: ” Attraverso due fondazioni sono riusciti a creare un passaggio di denaro indescrivibile, un numero infinito di personale”. Se si va a dare una occhiata ai conti del bilancio festivaliero leggiamo cifre allucinanti. Solo per preservare dall’assalto dei fans i tanti divi americani che hanno affollato le passerelle dell’Auditorium, il Comune di Roma ha speso 800mila euro, 460mila per la vigilanza non armata e 373mila per quella armata. Sborsati 200mila per facchinaggio, 300mila per antincendio, 200mila per assicurazione, 687.500 euro per la pulizia di sale e corridoi, 481.218 euro di manutanzione oridanaria. Spese per gli attori: 488.730 euro per il servizio di accoglienza, 850mila per le telefonate, 125mila di addobbi floreali.
E ci fermiamo qui per non tediarvi oltre. Un fiume di denaro reale dei cittadini italiani per una politica dell’effimero. Adesso qualcuno deve saldare il conto alla cassa per conto di chi si è strafogato ed è scappato senza pagare.
E questo era l’uomo che si era candidato premier della sinistra… andiamo bene.
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