CRONACHE GENOVESI
ALBARO: NO AL PARCHEGGIO DI VIA MONTE ZOVETTO
No al parcheggio in via Montezovetto. Lunedì 16 c’è stata una sommossa di abitanti che ha steso alle finestre dei palazzi della zona, lenzuola con la scritta “Aiuto”. In pericolo anche la piccola area giochi dei bimbi dell’edificio della scuola “Brignole Sale”. Da tempo il comitato di residenti del nastro di asfalto di Albaro sta battagliando perchè la società Carena non costruisca un autopark proprio sotto il Cus Genova. Un terreno che la società appaltatrice ha ottenuto dal Comune di Genova in concessione per 90 anni.
“Il comitato — racconta Giulio Benvenuto – attraverso stimate perizie, ha dimostrato che l’area in questione, ed il territorio nelle vicinanze del parcheggio è a rischio idrogeologico”. “In via Monte Zovetto — continua- vi sono addirittura dei palazzi già monitorati perchè le pareti esterne ed interne degli appartamenti presentano grosse crepe”.
Inoltre un ulteriore sbancamento di terra nella zona, peraltro attraversata da due rivi sotterranei, non si sa se verranno intercettati e deviati, mette in serio pericolo l’incolumità dei palazzi e quindi dei cittadini.
Alcuni giorni fa c’è stata una riunione del comitato, nella quale è stata sollevata un’altra problematica, che ha colto una calorosa approvazione, anche se i presenti non erano direttamente coinvolti. “Il Municipio di competenza — ha detto Giulio Benvenuto – sta esercitando pressioni presso la scuola statale “Brignole Sale”( media , elementare e materna ) per ottenere in concessione per un periodo minimo di 2 anni , l’area riservata ai ragazzi ed ai bimbi per la ricreazione ed il gioco”. “Tutto ciò — continua – con “l’allettante” proposta di riasfaltare il piazzale dopo l’utilizzo”. In realtà , dicono i genovesi di Albaro, quel piazzale non ha bisogno di alcuna asfaltatura nè ora ,nè tantomeno tra diversi anni, perchè l’utilizzo attuale e’ quasi esclusivamente pedonale, e il piazzale è in ottimo stato.
“Il fatto è — aggiungono gli abitanti del comitato – che un interesse esclusivamente privato, ed a fine di lucro( i parcheggi saranno a pagamento) debba approfittare di un’area pubblica, che al momento serve quasi esclusivamente ai bimbi della scuola per fare ricreazione. E, in questo modo perderebbero uno spazio veramente vitale ed importante”.
Inoltre in un primo momento, sicuramente, quest’ area verrebbe utilizzata non come parcheggio per i residenti , ma come deposito macchinari ed escavatori, con conseguente transito rumoroso nei pressi di una scuola dove si tengono lezioni e ci sono minori che possono anche farsi male. “Ma non solo — tuonano le mamme — abbiamo paura anche della frequentazione di questo cantiere di ogni tipo di lavoratore straniero regolare o no”. “Non è questione di essere razzisti — dicono — ma tutti ci ricordiamo di aver letto sui giornali e visto in televisione che la ditta appaltatrice ha avuto una vittima sul lavoro , si trattava di uno straniero e non in regola. Quindi mettiamo anche a rischio la sicurezza dei nostri figli”.
Così nella giornata di lunedì i residenti hanno esposto dalle loro finestre sulla via Monte Zovetto un lenzuolo con la scritta “ AIUTO” . Qualcuno, nonostante la scuola sia già in vacanza, si è attrezzato per esporre striscioni sul muro dell’edificio scolastico e per cercare di sensibilizzare le mamme.
“A volte più interessate ai loro SUV fiammanti — dice qualche cittadino inferocito- con i quali portano i loro figli a scuola, mentre parlano al telefonino con l’amica per andare a fare shopping o per vedersi in palestra a rassodare i glutei”. Si scusano poi per quest’ultima nota di colore, “ma — sottolineano – purtroppo la coscienza civica e il dovere sociale sembra essere venuto meno in questa classe borghese”.
Lunedì sono stati tutti pronti a fare foto per documentare la manifestazione. “Speriamo che la Sindaco — dicono in coro- che ha demandato questa faccenda al Municipio, la colga come un altro brutto colpo alla sua giunta, e provveda in merito, affinchè il quartiere ed i ragazzi possano continuare a vivere in tranquillità ”.
Il comitato dei residenti, però, ha proposto anche altri siti in zona per realizzare il business di Carena, ma pare che nulla sia stato preso in considerazione.
Roberta Gallo.
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