LA PACCHIA DEI BALNEARI FORSE FINIRA’ NEL 2024, MA NON FACCIAMOCI ILLUSIONI
IL GOVERNO VARA LA RIFORMA DELLE CONCESSIONI IN UN SETTORE DOVE DUE TERZI FRODANO IL FISCO PUR PAGANDO CANONI IRRISORI… IL TESTO E’ TROPPO VAGO,,, LA PALLA DELLE MULTINAZIONALI STRANIERE CHE VOGLIONO SPECULARE SULLE NOSTRE SPIAGGE (MAI QUANTO GLI SPECULATORI ITALIANI HANNO FATTO FINO AD OGGI)
La riforma delle concessioni balneari, unico punto all’ordine del giorno del consiglio dei ministri, riceve il via libera all’unanimità. La riunione però non è stata priva di momenti di tensioni: iniziata alle 17.20, è stata interrotta per circa tre quarti d’ora: una sospensione tecnica per permettere ai partiti di valutare il testo. Poco prima delle ore 19 è arrivato l’ok da parte di tutti i ministri agli emendamenti al ddl concorrenza che introducono la riforma, prevedendo la messa a gara dal primo gennaio 2024.
Dopo il via libera del Cdm, è intervenuto il senatore Gian Marco Centinaio, sottosegretario Mipaaf e capo dipartimento Turismo e Agricoltura del Carroccio: ” “Il testo è migliorato rispetto alla proposta iniziale, grazie all’accoglimento di alcune nostre proposte. Ora siamo già al lavoro, anche con le associazioni del settore, per cambiare e migliorare il testo in Parlamento
M5s: “Siamo soddisfatti, stop ai privilegi”
Tra chi aveva chiesto la sospensione della riunione c’è stato anche il Movimento 5 Stelle, secondo cui l’impianto complessivo è “soddisfacente” perché le gare sarebbero “formalmente” sbloccate. Importante, è il ragionamento, aver tutelato le aziende familiari e aver inserito la clausola occupazionale.
“Ci siamo battuti per un principio sacrosanto: le spiagge e gli arenili sono beni pubblici e come tali vanno trattati. Per questo siamo soddisfatti per il testo uscito oggi dal Consiglio dei ministri”, scrivono in una nota le deputate e i deputati del Movimento 5 stelle in commissione Politiche Ue.
“A schierarsi contro qualsiasi principio costituzionale e a tale sentenza, non può che esserci una destra pronta a flirtare con le lobby e a tutelare i privilegi dei pochi a scapito dei cittadini e degli imprenditori onesti. Ma adesso basta propaganda e si lavori subito sui decreti attuativi”, sottolineano i deputati M5s.
Pd: “Sintesi ragionevole tra interessi differenti”
“Positivo l’equilibrio individuato dal governo sulle concessioni balneari, che sarà oggetto di valutazione da parte del Parlamento”, commenta Piero De Luca, vicecapogruppo del Pd alla Camera. “Come da noi sostenuto da tempo, è il momento di aprire una fase nuova di riorganizzazione del settore. L’accordo raggiunto dal governo realizza dunque, a nostro avviso, una sintesi ragionevole tra i differenti, legittimi, interessi in campo. Adesso spetta al Parlamento dare il proprio contributo con serietà e senso di responsabilità, senza più bandierine ideologiche, per dare certezza ad un comparto così importante per il Paese”, conclude De Luca.
“Lascia perplessi e genera sgomento l’atteggiamento di chi, fino a ieri, si professava contrario alla direttiva Bolkestein e oggi, invece, si accoda a questa assurda decisone dell’esecutivo”, dichiara il responsabile nazionale Dipartimento Turismo di FdI, Gianluca Caramanna, con un chiaro riferimento alla Lega.
La reazione delle associazioni
“Con questo atteggiamento non è l’Europa che ci dice di fare qualcosa, ma è il governo italiano che ci sta mandando in pasto all’Europa e sta aprendo le porte agli investitori stranieri” attacca Fabrizio Licordari, presidente di Assobalneari Italia aderente a Federturismo Confindustria. “Il governo ha fatto delle proposte emendative senza averle condivise e ragionate con noi associazioni di categoria, un modo di fare del tutto singolare tenuto nella segretezza e questo è già significativo di come vengano trattate le questioni in questo esecutivo. Siamo stati chiamati a partecipare a tre riunioni che sono state dei monologhi in cui abbiamo spiegato perché non si deve applicare la normativa in Italia ma risposte non ce ne sono state date“, aggiunge Licordari
(da agenzie)
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