LA POLEMICA INUTILE TRA SARDINE E CASAPOUND: IN PIAZZA CI VAI SE CONDIVIDI LE IDEE DELLE SARDINE, ALTRIMENTI RESTI CON LA CATTIVA COMPAGNIA CHE FREQUENTI
QUANDO UNO DICE “PORTEREMO LE NOSTRE IDEE” VUOL DIRE CHE NON HA CAPITO UNA MAZZA… CHI PENSA CHE POLITICA SIA FARE DA RUOTA DI SCORTA DI UN SEQUESTRATORE DI PERSONE O VUOLE NAZIONALIZZARE TUTTE LE BANCHE NON E’ FASCISTA, E’ SOLO UNA GUARDIA BIANCA DEL SISTEMA CHE VUOLE SCARDINARE L’EUROPA PER FARE GLI INTERESSI DELL’IMPERIALISMO RUSSO
“Stephen Ogongo ha commesso un’ingenuità . Ci dispiace che il concetto di apertura delle piazze sia stato travisato e strumentalizzato, ma non stupisce. In questo momento le piazze fanno gola a molti, lo avevamo già detto e lo ripetiamo. Rammarica che questo fraintendimento sia cavalcato da più parti. Ma è giusto dare una risposta netta. Le sardine sono antifasciste. Le sardine continueranno a riempire le piazze. Si decida da che parte stare. Noi lo abbiamo già fatto. Andrea, Giulia, Mattia, Roberto e tutte le sardine”.
E’ quanto scrivono i quattro fondatori delle ‘Sardine’ in un post sulla pagina ufficiale di facebook, replicando all’apertura fatta da uno degli organizzatori della manifestazione di Roma, che si svolgerà sabato a piazza San Giovanni, nei confronti di Casa Pound.
In realtà la frase esatta del leader romano delle sardine era un’altra: “siamo aperti a tutti, che siano di sinistra, di Forza Italia o di Casapound, purchè vengano in quanto sardina, condividendone la battaglia contro il sovranismo”.
Un invito individuale quindi, ma chi cerca disperatamente visibilità non può coglierne certo il senso.
Da qui la replica di Casapound: “L’apertura del leader delle Sardine di Roma stupisce ma va nella direzione del dialogo e noi da sempre ci confrontiamo con tutti. Al momento le Sardine sinceramente mi sembrano un contenitore vuoto e manovrato dalla sinistra ma noi siamo pronti ad andare in piazza, senza bandiere, come abbiamo fatto per la manifestazione con Salvini, Berlusconi, Meloni, e porteremo le nostre idee. Ma sia chiaro ‘Bella Ciaò non la cantiamo”.
A parte che in piazza le sardine cantano anche l’inno nazionale, nessuno è obbligato a cantare nè Bella Ciao nè l’inno di Mameli, può stare anche zitto o cantare una canzone di Gaber, resta l’equivoco di fondo.
Se vai a una manifestazione è perchè ne condividi l’impostazione valoriale, altrimenti stai a casa e aspetti di indossare la livrea da maggiordomo quando Salvini ti convoca per la prossima piazza di truppe cammellate sovraniste.
Se uno pensa di riciclare concetti sovietici come la “nazionalizzazione di tutte le banche” o “porteremo le nostre idee” anche se le sardine “ci sembrano un contenitore vuoto e manovrato dalla sinistra” dimostra di essere fuori dal mondo e cosa ben diversa dal movimento delle origini.
Invece di “unirsi” per cambiare il modo di fare politica, al di là degli schieramenti, si ritorna al solito copione “fascismo-antifascismo” con lo scopo di far naufragare le sardine per mantenere saldo il sistema.
Trovando alleati ovviamente sinistra becera e sovranisti d’accatto, mentre a Mosca lavorano per disgregare l’Europa grazie a utili idioti.
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