LA PRESA PER I FONDELLI DELLA GIUNTA MUSUMECI: PROMESSA ASSUNZIONE DI 16.000 PRECARI CHE NON LO SARANNO MAI
UN EMENDAMENTO APRE A UNA INFORNATA DI ASSUNZIONI NELLE SOCIETA’ PUBBLICHE, MA LA NORMA E’ STATA GIA’ DICHIARATA ILLEGITTIMA ALTROVE, SOLO UNO SPECCHIETTO PER LE ALLODOLE
Tremila alla Resais, il carrozzone-parcheggio del lavoro in Sicilia che da 15 anni raccoglie le maestranze delle avventure fallimentari della Regione imprenditrice, e 13 mila nei Comuni dell’isola per un totale di 16mila assunzioni, grazie a un emendamento alla Finanziaria approvato dall’aula che ha dato il via alla max i-info rnata diprecari da stabilizzare a partire dal gennaio del 2019.
Il problema è che molto probabilmente non se ne farà nulla.
La Resais, che oggi di dipendenti ne conta “appena” 245, serve allo scopo di assorbire i dipendenti degli enti regionali che nel tempo sono stati sciolti
Nel bacino sono finiti via via l’Azienda asfalti siciliani (Azasi), che fedele al suo nome doveva sviluppare «la ricerca, la trasformazione e il consumo degli asfalti siciliani» ed è stata chiusa nel 2002, l’Ente siciliano per la promozione industriale (Espi), in liquidazione dal 1999, e l’Ente minerario siciliano (Ems), chiuso nello stesso anno. Ma ora sulla Resais, che nell’ultimo bilancio dichiara un «valore della produzione» da 25,2 milioni composto per il 98,6% dai contributi della Regione, piove un’eredità fuori misura.
I quasi 2.900 dipendenti in arrivo sono i cosiddetti ex Pip, persone imbarcate fin dal 1999 in un piano di «inserimento professionale» che avrebbe dovuto gestire l’«emergenza Palermo» con un progetto che però è presto naufragato.
I diretti interessati sono stati utilizzati qua e là per esigenze varie della pubblica amministrazione.
Ora la politica siciliana prospetta loro il miraggio dell’assunzione, che però arriverebbe senza concorso e senza alcun accordo con il governo nazionale: la norma potrebbe essere facilmente impugnata e annullata.
La stessa fine, e per gli stessi motivi, dovrebbero fare i 13mila assunti nei comuni siciliani.
In questo caso, spiega il Sole 24 Ore, le regole sono quelle dell’Italia a Statuto ordinario, perchè la riforma Madia permette alla Pubblica amministrazione di stabilizzare i precari con almeno tre anni di anzianità negli ultimi otto.
Qualche giorno fa i dirigenti marchigiani che hanno assunto 776 precari sono stati denunciati per abuso d’ufficio.
E il rischio è che la storia si ripeta: per questo probabilmente l’assunzione della Regione Siciliana rimarrà lettera morta o verrà in qualche modo annullata o superata. Con lo scorno di chi è stato illuso in questi giorni da un voto che sa molto di favore elettorale restituito.
(da “NextQuotidiano”)
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