LA PROF DI PALERMO SOSPESA E LA CENSURA DI STATO CONTRO GLI STUDENTI PER AVER EVIDENZIATO LA VERITA’
IGNOBILE LA SOSPENSIONE, NON HANNO NEANCHE VISTO IL VIDEO… IN ITALIA CI SONO ISTIGATORI A DELINQUERE A PIEDE LIBERO E VANNO A ROMPERE I COGLIONI A STUDENTI INTELLIGENTI E DOCENTI PERBENE
È ufficiale: la Lega ha un problema con il pensiero critico. Soprattutto se ad esercitarlo sono ragazzini e studenti.
Due anni fa la Lega di Trieste era intervenuta per chiedere di fermare il compito in classe che prevedeva di fare pericolosissime “interviste ad immigrati”. Poi era venuto il turno dell’Emilia-Romagna dove i leghisti avevano scoperto che un alunno aveva risposto “sbagliato” ad un compito in classe. §
In questo caso Matteo Salvini in persona, all’epoca già Ministro dell’Interno, aizzò la folla dei suoi fan contro l’insegnante “colpevole” di non aver censurato l’alunno.
Il nuovo caso arriva da Palermo, precisamente dall’istituto industriale Vittorio Emanuele III dove Rosa Maria Dell’Aria, una docente di italiano con 40 anni di carriera alle spalle, è stata per 15 giorni dall’ufficio scolastico provinciale, con stipendio dimezzato, per non aver vigilato sul lavoro dei suoi alunni di 14 anni che nella Giornata della memoria hanno presentato un video, in cui si accostava alle leggi razziali il decreto sicurezza del ministro dell’Interno, Matteo Salvini.
L’episodio era stato segnalato il 28 gennaio, il giorno successivo da Claudio Perconte (attivista di destra e autore sul Primato Nazionale, il giornale di CasaPound) in un tweet indirizzato al ministro dell’istruzione Bussetti.
Perconte scriveva a Palermo “una prof per la giornata della Memoria ha obbligato dei 14enni a dire che Salvini è come Hitler perchè stermina i migranti“. §
Il post era stato condiviso dalla senatrice leghista e sottosegretario al Ministero per i beni e le attività culturali Lucia Borgonzoni
In realtà contrariamente a quello che dice Perconte quelle due slide non paragonano Salvini, Conte e Di Maio a Hitler, perchè appunto la foto è quella di Salvini con i ministri degli interni austriaco e tedesco.
Torniamo all’attualità : la docente dice che «quanto accaduto lo considero la più grande amarezza e la più grande ferita della mia vita professionale e naturalmente non parlo del danno economico legato ai giorni di sospensione ma al danno morale e professionale dopo una intera vita dedicata alla scuola e ai ragazzi».
Di lei i colleghi dicono che è una docente serissima e assai stimata e parlano di una reazione esagerata da parte dell’Ufficio scolastico provinciale. Anche perchè come spiega il vicepreside a Repubblica «I ragazzi hanno trovato su internet delle comparazioni tra i due periodi [le leggi razziali e il decreto sicurezza Ndr] e le hanno mostrate. La professoressa, essendo un intervento pubblico, non è potuta intervenire». Non c’è stato quindi nessun obbligo a produrre quel contenuto multimediale che è stato realizzato in autonomia dagli studenti.
Che il paragone tra i due provvedimenti sia stato fatto sui giornali è ovvio. A settembre del 2018 l’Espresso pubblicò una copertina dove istituiva in modo chiaro una continuità ideale tra le due leggi a 80 anni di distanza. A ribadirlo anche Aboubakar Soumahoro — sindacalista e attivista dei diritti dei migranti — che sempre sull’Espresso scriveva che il Decreto Sicurezza sanciva «80 anni dopo le leggi razziali, che non siamo tutti uguali».
Ma anche se non fosse mai stato scritto da nessuna parte gli studenti hanno il diritto e il dovere di esercitare il diritto di critica.
Non sappiamo se agli atti del procedimento sono state acquisite solo quelle due fotografie oppure se è stato visionato l’intero video, sarebbe interessante sentire come è stato spiegato l’accostamento.
“Fatemi capire. In Italia Casa Pound deve essere libera di dire e fare quello che vuole. Mentre un’insegnante deve essere sospesa per le opinioni di un suo studente che critica Salvini e le leggi varate dal Governo Lega – 5Stelle. Ma siamo pazzi? Questa insegnante deve tornare subito al suo lavoro”.
Il segretario del Pd Nicola Zingaretti interviene su Facebook sul caso dell’insegnante di Palermo Rosa Maria Dell’Aria, colpevole secondo l’Ufficio scolastico provinciale di non aver vigilato sul lavoro dei suoi alunni che in una videoproiezione hanno accostato le leggi razziali al decreto sicurezza del ministro dell’Interno Matteo Salvini.
Sul fatto prende posizione anche l’ex presidente del Senato Pietro Grasso di Liberi e uguali, che pubblica il video completo del lavoro presentato dagli alunni della professoressa sospesa: “Visto che tutti coloro che ne parlano non l’hanno visto, a partire dalla sottosegretaria Borgonzoni, ho deciso di pubblicare il video completo dei ragazzi dell’Istituto Tecnico Industriale di Palermo (omettendo solo l’ultima slide con i nomi)”.
“Guardatelo e giudicate voi – continua Grasso nel suo post – su cosa avrebbe dovuto vigilare l’insegnante? Sulle opinioni degli studenti? Avrebbe dovuto censurare il pensiero degli alunni? In nessuna parte viene detto che Salvini è come Mussolini, come invece leggo ovunque. Vengono accostati provvedimenti e scelte di allora e di oggi, con acume e intelligenza: a chi lo guarda spetta trarre le conclusioni. Allora mi chiedo: perchè la Professoressa Rosa Maria Dell’Aria è stata sospesa? Perchè è intervenuta la Digos? Mi sembra, al contrario, che gli studenti abbiano ben compreso il significato più profondo della Giornata della memoria: non un rito stanco ma un pungolo per il presente. Forse è proprio l’intelligenza a spaventare Salvini e i suoi!”.
(da agenzie)
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